Stoner: nel mondiale vince chi fugge

Pedrosa e Spies sul podio. Lorenzo 4°, Rossi 10° con problemi al cambio


Una gara difficile per tutti, anche per chil'ha guardata. Ventotto giri interminabili, un po' noiosi e fatti a ritroso (fatta eccezione per i tre del podio): una gara a chi non arriva ultimo.

La chiave di lettura è da leggersi nell'usura delle gomme, flagellate da un asfalto troppo ...nuovo, troppo abrasivo, che ha fatto selezione senza troppa pietà.

Ha vinto a mani basse Casey Stoner, il non favorito. Quello che diceva che Indy non gli piaceva, che qui non aveva mai fatto un podio. Quello però che in tutto il fine settimana aveva fortemente voluto ipotecare il titolo del mondo cementandolo con altri 25 punti in classifica: giri veloci, record polverizzati, e poi la pole. E ora il montepremi della classifica è salito a quota 243 punti e 44 lunghezze di vantaggio su Lorenzo, che è a quota 199.

Vederlo saltare allegramente sui cordoli con la serenità e la padronanza di uno che sa quello che fa e si diverte parecchio, gli cuce addosso oggi più che mai il nomignolo di 'Kanguro Mannaro' che strizza l'occhio alla sua Australia. Stoner è alla sua settima vittoria, la terza consecutiva, risultati che domenica dopo domenica si fanno sempre più concreti.

"Alla fine è stato un bel week end - ha detto Stoner, provato da una gara difficile - ma non è stato facile restare in sella. Sono arrivato alla prima curva e i dischi in carbonio non hanno frenato come avrei voluto, quindi soffrivo in staccata perché la moto scivolava tanto. Poi quando ho preso Dani, ho completamente perso l'avantreno e ho rischiato di scivolare. Le gare difficili che ho fatto in passato mi hanno fatto fare esperienza. Vinco perché la moto è molto competitiva e ho un feeling maggiore rispetto al passato, posso più o meno fare quello che voglio ma fare tre vittorie di fila è fantastico, non potrei chiedere di più".

Insomma, a guardarlo correre sembra che gli riesca naturale vincere e fare certi numeri funambolici, ma ad ascoltare come te la racconta, invece, facile non è.

In seconda posizione ha chiuso la gara Dani Pedrosa a 4"828. Lui, Dani, c'è sempre, nonostante tutto. Nonostante le numerose cadute, dovute alla sfortuna, e agli errori.

"Oggi ho fatto una gara in solitaria - ha detto il pilota Honda Repsol ora 4° nel mondiale con 130 punti - ero lì secondo, da solo. Però ho fatto un bel ritmo. Ieri ho preso un secondo a giro da Stoner, cosa molto strana, oggi solo 3 decimi. Un secondo posto non è male dopo la caduta nella gara di Brno. Stoner guida forte sempre a prescindere dalla situazione: freddo, caldo, grip, poco grip. Bisogna imparare la sua tecnica"

Terzo posto e 'podio doleceamaro' di Ben Spies. Il pilota ha avuto problemi alla partenza ed è stato rallentato da un contatto con Andrea Dovizioso. Però ha messo dietro il suo compagno di squadra Jorge Lorenzo...

"Sono più deluso che contento - ha detto Spies - ma è andata così. Non ho fatto una bella partenza, e non ho capito il contatto con Dovizioso che mi ha toccato, ho avuto la fortuna di rimanere sulla moto. Ho avuto sfortuna il primo giro ma poi ho recuperato bene  perché ero a posto con la moto, abbiamo fatto un gran lavoro. Per ora siamo ancora dietro a Lorenzo e guardiamo cosa fare corsa per corsa".

"Ho provato tutti i setting, anche quelli di Spies - ha detto Lorenzo un po' deluso, ma neache troppo - ma non sono riuscito a tenere il loro ritmo. se non credo più al titolo? Finchè la statistica dice che possiamo ancora vincerlo, tutto è possibile".

Gara totalmente da dimenticare per Valentino Rossi, decimo, che ha commentato così.

"Oramai io non mi stupisco più di nulla per come vanno le cose. Appena andiamo abbastanza forte, succede che poi cado, come ieri pomeriggio. Poi dopo la caduta dato che la moto non è facile da guidare, non è così naturale ritornare a livello di prima. In gara abbiamo avuto problemi al cambio, la moto è andata a folle 7 o 8 volte e senza freno motore è impossibile frenare, infatti sono andato dritto due volte. Così è molto difficile, basterebbero dei week end cone Brno o Laguna dove siamo 6° o 7°. Però bisogna non mollare e cercare di migliorare la moto. Stiamo lavorando per il 2012, dovrebbero arrivare presto cose nuove da provare, per il 2012".

La gara. Scatta benissimo Lorenzo ma Pedrosa passa subito al comando inseguito quindi da Lorenzo, Stoner, Hayden, Simoncelli, Dovizioso. Malissimo Spies, che sceglie di infilare per la partenza il 'corridoio sbagliato', quello con le porte chiuse, e rimane intrappolato nel traffico delle prime curve: il texano commette un errore e perde il contatto col gruppo di testa.

Al primo giro transitano dalle fotocellule: Pedrosa, Lorenzo, Stoner, Hayden. Simoncelli, Dovizioso, Bautista, Edwards, Spies e Rossi.

Nel secondo giro Simoncelli e Dovizioso passano Hayden, mentre Stoner inizia ad insidiare la seconda posizione di Lorenzo: ci riesce alla fine dle giro e si lancia all'inseguimento del compagno di squadra Pedrosa.

Al terzo giro Spies passa Bautista e guadagna la settima casella mentre Barberà passa Rossi, che si ritrova 11°.

Al 4° giro 'casco rosso' per Stoner (1'39”949), intanto Sioncelli passa Lorenzo ed è terzo.  Spies continua la sua escalation attaccando Dovizioso, che però lo ripassa: 6°.

Al sesto giro Stoner scavalca Dani Pedrosa in fondo al rettilineo e si porta al comando. Seguono Lorenzo (distaccato di 3 secondi), poi Simoncelli, Hayden, Dovizioso, Spies Bautista, Edwards, Barberà. Poi Rossi (11°),  già a 12”450 di ritardo.

Al 9° giro, Rossi con problemi al cambio, non riesce ad inserire la marcia e questo lo manda fuori pista. Slitta così in 17a e ultima posizione. Ai box ducati , la sua seconda moto lo sta aspettando in pit lane per un'evenuale sostituzione. Nel frattempo Spies si dà battaglia con Dovizioso e va prendere Marco Simoncelli.

All'11° giro i piloti sono tutti, chi più chi meno, in crisi con le gomme. Spies dipinge un capolavoro sul suo tracciato di casa con un sorpasso su Simoncelli, mettendo la sua Yamaha M1 in 4a posizione.

Al giro di boa, il 14° transitano così: Stoner, Pedrosa, Lorenzo e Spies. Poi Dovizioso e Simoncelli. Rossi nel frattempo rientra in zona punti, passando Capirossi e poi Abraham. Capirossi si ritira.

“Sono stupito - ha detto Capirex – ieri abbiamo fatto 20 giri con la stessa gomma, oggi al 10° l'avevamo già finita. Inutile rischiare”.

Al 16° giro, mentre Stoner allunga, si crea nel team ufficiale Yamaha una situazione bella ma vagamente imbarazzante: Spies è dietro a Lorenzo ma sembra averne un po' di più e attende per un giro di capire se può e se è il caso di passare il compagno di squadra che si gioca il titolo mondiale con Stoner. Lo passa in fondo al rettilineo e Lorenzo, con le gomme alla frusta, commette un piccolo errore perdendo il contatto. Intanto Bautista e Edwards passano Simoncelli, che si ritrova in ottava posizione. Valentino al 17° giro fa un alrto dritto, sempre per problemi di cambio.

Al 21° giro si ritira anche la Ducati di Karel Abraham, con la gomma totalmente finita, mentre due giri dopo Valentino Rossi si porta in 12a posizione. Hayden è ultimo: l'anteriore morbida è stata una pessima idea. A due giri dalla fine Nicky esce per cambiare e rientra in pista forse più per salutare il suo pubblico che per finire la gara: restano 14 piloti in pista.

Stoner, Pedrosa e Spies transitano sotto la bandiera a scacchi, seguiti da Lorenzo e Dovizioso. Valentino Rossi chiude in 10a posizione. Barberà finisce in terra al'ultima curva, nel tentativo di passare Hiroshi Aoyama.


Le gomme: tutti i piloti con anteriore hard e posteriore soft eccetto Nicky Hayden, che ha montato una morbida anche all'anteriore.

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