Motegi,Yamaha: "si va".Piloti scontenti

Spies: "Andare a Motegi non è come correre a 300 all'ora". Lorenzo ancora indeciso


I due piloti della Yamaha, Jorge Lorenzo e Ben Spies, gareggeranno con il nuovo motore, provato a Brno ed una elettronica migliorata.

"E' ciò di cui avevamo bisogno qui per avere più accelerazione all'uscita dalle curve - ha spiegato Lorenzo che poi parlando della situazione nel mondiale ha aggiunto - non sono preoccupato per il campionato, ho deciso di non pensare al mondiale in termini di punti, ma di guardare solo gara dopo gara ciò che accade".

Sull'annosa situazione che riguarda Motegi Jorge non ha preso ancora una posizione definita, nonostante Lin Jarvis, a nome della Yamaha, abbia assicurato che tutti i piloti di Iwata saranno al Gran Premio del Giappone.

"Prenderò una decisione il più avanti possibile. Il problema non è avere maggiori informazioni, quanto credere a quanto ci viene detto".

Lorenzo ha poi aggiunto, ma a mezza bocca, che tutto dipenderà da Stoner e dalle pressioni che riceverà da parte della Honda.

Ancora più chiaro è stato Ben Spies.

"Noi andiamo a 300 all'ora e non abbiamo paura - ha detto il texano - ma si tratta di tutto un altro discorso: innanzitutto in quel caso la situazione è sotto il mio controllo, e poi ho deciso io di andarci. Per quanto riguarda Motegi, invece, non mi sento a mio agio. In fondo alla mia mente c'è sempre il dubbio che possa farmi male, non è che non credo a ciò che mi viene detto, è solo che ciò che viene affermato non è sicuro al cento per cento. E poi c'è una ulteriore domanda da farsi: ma vale la pena di correre questo rischio solo per una gara di moto?".

Per quanto riguarda Indianapolis, invece, Ben ha ribadito l'ottimo lavoro fatto nella riasfaltatura del tracciato.

"Quel che è certo è che all'inizio sarà scivoloso, dovremmo gommarlo e solo poi si potrà dire com'è realmente, ma comunque il passo in avanti rispetto al passato è evidente".

La spalla che gli aveva dato fastidio a Brno non è però completamente guarita.

"Non sono al cento per cento. Definitivamente si è trattato di un problema di un nervo, ma le cause sono sconosciute, comunque io pensavo che a Brno sarebbe stato un disastro ed invece non è andata male".

 

 

 

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