Colin Edwards è uno dei veterani del motomondiale, dopo avere iniziato la carriera in Superbike dove ha vinto due titoli mondiali, nel 2000 e nel 2002 entrambi con la Honda, è alla sua nona stagione nel campionato prototipi. Il Gran Premio di Indianapolis è la sua gara di casa, insieme a Laguna Seca, “in un certo senso è così ma non posso saltare in macchina per andarci, devo comunque prendere l’aereo – scherza il texano – quando correremo ad Austin invece potrei arrivare sul mio furgone. Sono pronto!”. Anche un vecchio leone come Colin sente comunque la pressione di correre davanti ai propri tifosi, “un po’ più di pressione c’è – ammette - e, se è possibile, guidare è ancora più difficile del solito. Forse si prende anche qualche rischio in più del normale, perché sei casa e speri che vada tutto bene”.
Dopo la gara di Brno è tornato in Texas per rilassarsi, “ho comprato un nuovo fucile, gli ho messo un binocolo, ho fatto queste cose qui, quelle che facciamo giù in Texas – dice con ironia - È un 338 Edge, tira a quasi due chilometri, va bene se hai bisogno di portare un po’ di carne a casa”.
La stagione attuale fino ad ora non è andata come si aspettava: “sono nono in classifica, penso che nessuno possa essere felice per un risultato come questo – commenta Edwards - A Jerez sarei potuto salire sul podio e ho buttato via 16 punti, poi mi sono rotto la clavicola, non ho corso a Barcellona e altri punti se ne sono andati. A parte il podio a Silverstone, è stato una anno difficile. Ci sono molte Honda ufficiali e poi le Yamaha, in passato puntavo al podio, adesso è un risultato stare nei primi cinque o sei”.
È anche il momento di pensare al futuro, il pilota del team Tech3 non ha ancora nessuna certezza per il 2012. “Al momento non lo so, penso nessuno sappia cosa succederà esattamente. Non credo che a Indy si saprà qualcosa in più, forse a Misano, ma non ne sono certo. Ci sono ancora alcuni pezzi del puzzle da mettere a posto”. Su una cosa però Colin è sicuro: “non sono pronto a ritirarmi, mi sto ancora divertendo e finché sarà così continuerò a correre”. Per il resto non chiude nessuna porta, non esclude neanche la possibilità di correre per un Claiming Rule Team, “potrebbe essere straordinario sviluppare una CRT”.
Dopo la sua performance davanti alle telecamere per il video realizzato da Yamaha per i suoi 50 anni nelle corse, qualcuno ipotizza che potrebbe iniziare una nuovo carriera nel cinema. “Se uno pensa che guidare una moto sia troppo difficile, prova a fare l’attore – risponde con un sorriso - anche se non è neanche quella una carriera facile. Se qualcuno bussasse alla mia porta e mi volesse in un suo film, sarebbe fantastico. Non c’è niente che mi farebbe andare a Hollywood e cercare di sfondare giorno dopo giorno, ma in futuro ci potrebbe essere qualche possibilità”.