Il destino può essere beffardo, giocare coi nomi, con le coincidenze, accumunare seguendo un filo sottile, quasi impalpabile, la vita di due persone così distanti e allo stesso tempo vicine. Ti può capitare di chiamarti Rossi, uno dei cognomi più comuni, e che il tuo nome inizi con la stessa lettera di quello di un altro. Lui fa il cantante, riempe gli stadi, tu il pilota, riempi i circuiti. Una vita di successi per tutti e due, successo, fama, gloria. Poi capita un’annata sbagliata, cose che succedono, ma se il periodo è buio per entrambi, sembra di vedere sullo sfondo il ghigno beffardo del destino che, a volte, si diverte a giocare con le coincidenze.
Vite parallele – Questi mesi sono stati difficili, anche se per differenti motivi, per i due Rossi "nazionali". Valentino e Vasco sono stati messi di fronte a degli ostacoli che stanno cercando di superare, in pista il primo nella vita il secondo. “Ho chiamato Vasco – dice il campione di Tavullia – ero un po’ preoccupato per quello che sentivo, so che ha avuto dei problemi fisici. Al telefono non l’ho sentito depresso, spero che tutti e due riusciremo a ritornare al più presto felici come un tempo”.
Un nuovo manager – Valentino cerca di andare avanti facendo affidamento anche su una dote che non gli è mai mancata, l’ironia. Il 2012 sarà di nuovo sotto il segno della Ducati, Rossi sgombra il campo da ogni dubbio. “Ero in vacanza e ho letto le dichiarazioni del mio nuovo manager: Melandri – scherza sulla boutade di Marco che lo voleva in Honda il prossimo anno – Dovreste chiedere a lui per saperne di più”. Il nove volte campione del mondo ha un contratto con la casa di Borgo Panigale e intende rispettarlo. “E’ già tutto deciso al 100 per cento, se Melandri è d’accordo” non ha rinunciato a un’ultima battuta.
Questione di pesi – I problemi della Desmosedici non si risolvono solo con una risata e Rossi ne è consapevole. “Dobbiamo lavorare – è la parola d’ordine del Rossi 2011 – non possiamo puntare a vincere se prima non ci avviciniamo ai primi”. Nuove parti per la GP11.1 non arriveranno in tempi brevi e sarà fondamentale riuscire a utilizzare al meglio quello che si ha. “Abbiamo appena iniziato ad agire sulle geometrie del telaio e sulla distribuzione dei pesi, dobbiamo ritrovare un po’ di trazione – spiega Rossi – Ci saranno anche alcune cose da provare, sia lunedì che durante il weekend, soprattutto per quanto riguarda l’elettronica. In Ducati stanno lavorando veramente tanto”.
Quale futuro? – In vista del prossimo anno qualcosa deve cambiare, Rossi lo ammette senza problemi e lo ha detto anche a Filippo Preziosi. “Ho cercato di spiegargli quali sono i problemi e le aree su cui è necessario intervenire – dichiara – Abbiamo già provato ad intervenire sulla rigidità del telaio, ma non è bastato, bisogna fare qualcosa in più, non solo per me, ma anche per tutti gli altri piloti che guidano questa moto”. Qualcosa di importante arriverà, ma Preziosi non si è sbilanciato su cosa sarà e sui tempi. “L’importante è superare le recenti delusioni e mantenere intatte le motivazioni” conclude Rossi col consueto ottimismo.
Un altro italiano – Se il mercato non tocca direttamente Valentino, potrebbe farlo indirettamente. Simoncelli e Dovizioso non hanno ancora certezze sul loro futuro e una possibilità potrebbe essere passare alla Ducati. “Sarei contento se uno dei due arrivasse – commenta il pesarese – sono entrambi veloci e insieme potremmo cercare di mettere a posto la moto più velocemente. Soprattutto lo stile di guida di Simoncelli mi sembra molto adatto alla Ducati”.