Motegi: pericolo carne contaminata

La situazione sembra fuori controllo, vendita vietata nella regione di Tohoku


Lo studio commissionato all’Arpa dalla Dorna, per verificare il livello di rischio per la salute a Motegi, avrebbe dovuto finalmente chiarire una volta per tutte la situazione nella prefettura di Fukushima, invece i suoi risultati fanno ancore discutere.

Se l’agenzia italiana ha escluso qualsiasi rischio per la salute delle persone che si recheranno al gran premio, le notizie che continuano ad arrivare dai luoghi della tragedia sono tutt’altro che rassicuranti. Giovedì 28 luglio il Governo ha deciso di vietare la vendita di carne bovina della regione di Tohoku, a causa di una alto livello di radioattività riscontrato, come riporta il quotidiano francese Le Monde. Le carni  di circa 3000 bovini, che si suppone siano stati alimentati con fieno e paglia di riso contaminati dalle fuoriuscite radioattive dalla centrale nucleare di Fukushima, sono già state vendute e spedite in tutto l’arcipelago. L’autorità centrale si sta impegnando per rintracciarle e distruggerle.

È il secondo caso del genere, dopo l’analoga misura presa il 19 luglio per le prefetture di Fukushima e Miyagi. Anche verdure, latte, prodotti caseari, alcuni tipi di pesce, the verde e funghi provenienti da quelle zone sono stati vietati. Le autorità sottolineano, comunque, che per avere conseguenze sulla salute occorrerebbe mangiare tali alimenti ogni giorno per una anno intero.

Il problema è che la situazione sembra essere fuori da ogni controllo e gli alimenti contaminati, vietati da poco settimane, hanno circolato liberamente dalla fine di marzo, serviti nei ristoranti, nelle mense scolastiche o venduti nei negozi.

I risultati dell’Arpa sugli alimenti sembravano molto più rassicuranti: “ad esclusione di un campione di carne bovina di provenienza prefettura di Miyagi, tutti gli alimenti sottoposti ad analisi radiometrica di spettrometria gamma non evidenziano contaminazioni da Cesio superiori alla minima attività rilevabile”. La situazione sembra in continua evoluzione ed è difficile prevedere cosa potrà succedere da oggi al 2 ottobre, data del Gran Premio del Giappone.

Un’altra critica rivolta ai risultati dei test dell’agenzia italiana riguardano il limitato raggio d’azione, solo le aree del circuito, del paddock e dell’albergo interno sono state prese in considerazione. Ma la quasi totalità degli addetti ai lavori alloggiano negli alberghi di Mito e Ustunomia, a circa 30 km di distanza, zone per cui non è stata effettuata nessuna rivelazione, rendendo lo studio quanto meno incompleto.

Nei prossimi giorni si aspettano i risultati completi dell’indagine, con la speranza che possano chiarire ulteriormente la situazione.

Articoli che potrebbero interessarti