Iannone sulla Ducati: "dai gas e vola"

Andrea prova la moto di Capirossi ma non perde di vista la Moto2


Quattro luglio: un gran giorno, per gli Stati Uniti d'America, che in quella data festeggiano l'indipendenza. Un giorno da ricordare, da oggi, anche per Andrea Iannone: alle 16.09, sulla pista del Mugello, i meccanici Pramac hanno acceso per lui quella che è la Ducati di Loris Capirossi e, accompagnandolo con una leggera spinta (non si sa mai) lo hanno indirizzato verso la pit-lane, verso il tracciato, verso il primo giro in sella ad una MotoGP. “Crazy Joe” (il soprannome di Andrea) è rientrato dopo 15 minuti; ha fatto i compiti (cioè si è seduto accanto ai tecnici, ha riferito ed ha ascoltato – soprattutto ascoltato) poi, di nuovo casco in testa, ed ancora fuori. Così fino alle sei del pomeriggio, quando il semaforo dal blu lampeggiante è passato al rosso, dichiarando chiusa la sessione.

Bellissimo” ha affermato Iannone, a cose finite. La tuta è ancora addosso e lo sguardo vaga per il box, come se non volesse abbandonarlo.  “Bellissimo” ripete, cercando le parole per riassumere il proprio debutto. “Una MotoGP, e proprio qui al Mugello, dove la velocità si fa sentire... la preoccupazione maggiore, prima di provarci, era per le gomme. Mi avevano messo tutti in guardia: attento, nei primi giri: se son fredde... ho affrontato allora i momenti iniziali con tranquillità, e tutto, poi, è risultato normale”.

“Gli elementi che maggiormente mi hanno impressionato? Il grip, soprattutto. Ed il fatto che, appena dai un pelo di gas, la moto scatta, e tende a sollevarsi. Un po' fa paura, se devo dire”.

Poi, evidentemente, ci si è abituato, tanto da mettere a segno, in nemmeno due ore, un tempo comparabile a quello che, con la stessa moto, ha ottenuto Guintoli, sceso in pista prima di lui. L'occasione per provare è capitata perché Loris Capirossi, titolare della moto, non era in grado di esser della partita nel test già programmato per oggi, causa i postumi dell'incidente patito ad Assen. “Ringrazio la Pramac, sono contento, ho soddisfatto una curiosità che avevo. Il mio futuro? Per quello più lontano, ci penseremo. Per quello prossimo, l'obiettivo è chiaro e non è cambiato rispetto a ieri: fare bene al Sachsenring, in Moto2, tra quindici giorni, e cercare di riacchiappare il campionato. Che, qualunque cosa pensiate, io non considero affatto peso”. Alle sue spalle Regalino, il papà, si lascia scappare una risata: i punti di distacco dal primo sono la bellezza di 83: ce ne vuole. Però, gli piace questo figliolo che non molla mai.

 

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