Dovizioso: ho pianto per l’emozione

Andrea commenta la sua gara: "non ho pensato al secondo posto fino all'ultimo giro"


Andrea Dovizioso è raggiante per il secondo posto nel Gran Premio di Italia: “mi vergogno quasi a dirlo ma ho pianto per la felicità. Vedere tutta questa gente sugli spalti che mi incitava, mi spingeva è stato bellissimo, non mi era mai successo prima. Solo all’ultimo giro ho capito che arrivare davanti a Stoner era possibile”.

Facciamo un passo indietro. Partenza della MotoGP: Stoner scatta subito in testa e a suon di giri record semina gli avversari, Lorenzo e Dovizioso si buttano al suo inseguimento e riescono a raggiungerlo. Lo spagnolo lo salta e va al comando, l’italiano rimane alle sue spalle. All’ultimo giro l’attacco decisivo alla San Donato, Casey non riesce a rispondere e Andrea taglia il traguardo in seconda posizione.

A meno di un secondo da Jorge – è l’unico rammarico del forlivese – E’ stata una gara tiratissima, la pista offriva un ottimo grip ma eravamo tutti e tre al limite con le gomme nelle curve. Mi sentivo molto forte in frenata, ma non riuscivo a fermarmi, la forcella andava a fondo corsa e non lavorava al meglio”. Un risultato che l’italiano dell’HRC si aspettava. “Il mio modo di gestire i turni di prove è diverso da quello di altri piloti, magari mi metto meno in mostra ma sapevo di essere veloce qui”.

Con Stoner a portata di sorpasso l’importante era non buttare tutto al vento. “Vedevo che il pneumatico posteriore della moto di Casey patinava molto ma nell’ultimo giro sono stato perfetto”. I tempi realizzati in gara dimostrano importanti miglioramenti. “Forse non ci sono stati tanti sorpassi ma è stata una gara tiratissima – conferma Dovizioso – I tempi in tutte le piste sono scesi di molto rispetto all’anno scorso anno e non è merito solo delle moto. Io, Jorge, Casey, siamo ancora molto giovani e continuiamo a migliorare le nostre prestazioni”.

Andrea si trova in terza posizione in campionato, 14 punti lo separano da Lorenzo, 33 da Stoner, “Il campionato è ancora aperto. Io mi sento benissimo, non mi sono mai trovato in questo punto della stagione così veloce e costante”. Il Dovi riesce a valutare con grande freddezza i valori in campo. “Sembrava che la Yamaha fosse inferiore alla Honda ma sapevo che non era così. La RC212V ha più potenza ma la M1 è più dolce e guidabile nelle curve”.

L’intenzione è quella di restare nello stesso team anche nel 2012. “Ho già cominciato a parlarne con gli uomini della Honda – rivela Andrea – ma non c’è ancora nulla di definito. Dipenderà dal budget che avranno a disposizione dalle decisioni che prenderanno”.

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