Battuto nel 2009 da Stoner, e l’anno scorso da Pedrosa, Jorge Lorenzo è riuscito finalmente a conquistare le colline del Mugello. Il maiorchino della Yamaha ce l’ha fatta correndo una gara perfetta in rimonta su Stoner, partito come d’abitudine come un razzo dalla pole (al secondo giro, il primo lanciato, Casey già girava in 1’48”6!).
Il capolavoro di Jorge alla Casanova Savelli
Il capolavoro di Jorge si è compiuto tutto nella seconda metà di gara: in terza posizione, lo spagnolo ha superato Dovizioso al 12° giro e si è messo in caccia di Stoner, distante un paio di secondi. Sei giri dopo, al 18°, Lorenzo ha effettuato il sorpasso decisivo sull’australiano, nella discesa della Casanova Savelli. “Ho dato il cuore in quella curva - ha poi detto Jorge, che nello stesso punto aveva superato anche il Dovi – Gli altri staccavano molto forte, e perciò era difficile superarli, ma lì ho dato tutto. Ora sono molto stanco, ho speso tutte le energie che avevo, ma ce l’ho fatta a vincere questa gara, che è magnifica”.
Le parole di Lorenzo già spiegano quanto la gara sia stata tirata, ma il tempo del vincitore sulla distanza lo fa ancora di più: il campione del mondo in carica ha completato i 23 giri del GP in 41minuti e 58” ha tolto trentotto secondi (!) al precedente record sulla distanza, ottenuto da Pedrosa nel 2010. Un ritmo pazzesco, da qualifica, anche se va detto che ha contribuito anche il nuovo asfalto superliscio del Mugello.
Lorenzo nel weekend ha utilizzato il telaio 2010, come già aveva fatto Spies ad Assen: la Yamaha sembra quindi aver trovato un grande equilibrio tornando all’antico.
Stoner sbaglia pressione delle gomme: Dovizioso lo infilza ed è secondo
Per Jorge inizia adesso una campagna estiva nella quale dovrà provare a ricucire lo “strappo” in classifica generale da Stoner, già ridottosi da 28 a 19 punti (133 contro 152). Un bel recupero, aiutato anche dal secondo posto di Dovizioso, che ha tolto 4 punti preziosi a Stoner, alla fine terzo. Il Dovi al Mugello si è esaltato superando il compagno di squadra e leader del mondiale con una bella staccatona alla San Donato, all’ultimo giro. “E’ stata una gara durissima, corsa a un ritmo bestiale! – ha detto il forlivese appena sceso dalla moto – A un certo punto, quando vedevo sul display che giravo sempre sotto 1’49”, credevo che si fosse rotto! Ho chiuso come primo pilota Honda e sono riuscito a superare il pilota al momento più competitivo, Stoner: questo è il mio miglior momento, ora guardiamo avanti per il campionato!”.
La classifica a questo punto, infatti, si mette bene anche per Andrea, che sale a quota 119. C’è però da fare una considerazione: è ancora presto, ovviamente, ma più avanti nella stagione potrebbe porsi un problema tra i due piloti HRC, che potrebbero “rubarsi” punti a vicenda a favore di Lorenzo. Vedremo.
Stoner, da parte sua, ha puntato il dito sulle gomme: pressione sbagliata, ha detto. "Purtroppo da metà gara in poi non ho più avuto abbastanza grip. Il collo non mi ha dato problemi, e anche la moto andava bene. Però abbiamo sbagliato la pressione delle gomme: è frustrante, perché avremmo potuto vincere".
Simoncelli beffato da Spies all'ultima curva
Ci aspettavamo tutti una gran gara di Simoncelli: il romagnolo non è però riuscito a mantenere il ritmo dei primi tre, e nel finale ha dovuto anche subire il ritorno di Spies. SuperSic e il texano hanno dato vita a una bella battaglia, superandosi diverse volte per conquistare la quarta piazza. All’ultimo giro Simoncelli era davanti, ma poi ha commesso un errore proprio alla Bucine, l’ultima curva, facendosi infilare da Ben. L’ultima curva del resto è stato un problema per SuperSic tutta la gara: “Fino a metà gara pensavo di poter rimanere con i primi tre – ha spiegato -, perché recuperavo su di loro più o meno in tutto il circuito, ma poi perdevo tutto alla Bucine: gli altri riuscivano a farla stretta, io no. E’ stato così anche con Spies all’ultimo giro”. Risultato: un altro quinto posto, il terzo dopo quello del Qatar e di Le Mans (dove era secondo prima del ride through per l’incidente con Pedrosa).
Per Rossi altri punti. Ma il distacco rimane pesante
Passiamo al capitolo Valentino Rossi: dopo i problemi delle prove, il pesarese la domenica riesce sempre a racimolare diversi punti, e ad emergere come pilota più veloce tra le Ducati. Questa volta ha chiuso sesto, ma il distacco rimane pesante – troppo, a questo punto della stagione e considerato che correva sulla sua pista: oltre 26 secondi. Vale ha girato bene da metà corsa in poi, dopo essersi sbarazzato di un gruppetto composto da Edwards, Bautista e Barbera, che ha battagliato con Rossi per diversi giri. “Ho avuto problemi con la frizione in partenza, e anche durante gara: spesso rimanevo in folle, quindi ho perso tempo per superare, alla San Donato ero spesso in difficoltà. In ogni caso, anche senza questi problemi il distacco rimane troppo elevato; è andata meglio di Assen, però prendiamo ancora una vita…”.
Pedrosa ha chiuso la gara del rientro dopo l’infortunio all’ottavo posto, Hayden ha chiuso decimo dopo un “lungo” all’inizio del secondo giro che lo ha fatto precipitare in ultima posizione. L'unico ritiro è stato quello di Cal Crutchlow, determinato dall'assenza di aderenza all'anteriore.
"Non potevo rischiare un'altra caduta", ha commentato.