Fabrizio: "Non sono più un secondo"

Il pilota del team Alstare Suzuki fa un primo bilancio e pensa alla gara di Misano


Lo squillo del cellulare lo coglie mentre sta facendo giardinaggio: "Purtroppo non posso giocare a calcetto, perché la caviglia mi fa ancora male".

E' il "ricordo" lasciatogli (involontariamente) da Ruben Xaus che lo ha travolto cadendo in gara 1 a Miller. Non c'è frattura ma solo un forte colpo alla caviglia ed al menisco sinistri, curati con il ghiaccio insieme alle contusioni. E non è stata questa la sola occasione per... visitare la Clinica Mobile, avendo avuto una forte influenza e dolori di stomaco (curati anche con medicina alternativa, come dimostra la foto).

Questo non ha impedito a Michel Fabrizio a disputare una fantastica gara 2 sul circuito americano dove ha colto il quinto posto che, con una migliore posizione di partenza, poteva essere migliore, visti i tempi realizzati dal romano: "Devo lavorare molto insieme al team per sfruttare meglio le prove - ci ha detto Michel - e non finire il lavoro praticamente nel warm up. Se partissi avanti, i miei risultati sarebbero migliori".

Fabrizio in Clinica MobileA proposito di risultati, un primo bilancio dopo cinque gare? "Abbastanza positivo. Siamo costantemente nei primi cinque. Purtroppo, pur girando con tempi simili o uguali a quelli di Haslam nel 2010, non si riesce a tenere il passo dei primi. Loro sono evidentemente migliorati, noi no. Ed allora è duro cercare di stare con i primi solo puntando sulla staccata..."

A questo punto, il pilota dell'Anagnina (Frascati) si trova ovviamente a fare anche un'analisi della sua carriera: "E' difficile (oppure facile!...) fare delle analisi a posteriori. Ma è vivendo le situazioni che le cose cambiano. Forse dovevo crederci di più nel 2009, quando con la Ducati ufficiale sono arrivato terzo. Ma sono arrivato sempre nei momenti sbagliati, nei tempi sbagliati, con la sola eccezione del 2010, dove sono convinto che è successo qualcosa di esterno perché non si possono passare da 12-14 podi a 6 e con tutti e due i piloti!!..."

Nessun errore, quindi? "Forse soltanto aver lasciato Battà e la sua squadra alla fine del 2003, dopo aver vinto con loro il Campionato Europeo Superstock 1000, per passare a poche gare nella MotoGP. Poi, potevo fare un'altra stagione in Supersport se mi avessero offerto una moto ufficiale, ma nel 2006 al mio primo anno di Superbike, sono salito due volte sul podio a Brno".

Fabrizio in movimento a MillerQuindi, cosa ti aspetti da questa stagione o dalla prossima: "Se riesco a migliorarmi nelle prove, le cose potrebbero essere ancora più positive. Il team va bene e potrebbe tornare davanti con una moto adeguata. Ma si vede chiaramente che la nostra è solo... rispolverata. Quest'anno come pilota unico devi cavartela da solo e questo mi fa capire quanto sono maturato".

A ventisette anni Michel Fabrizio sembra, comunque, aver capito una cosa importante: "Non sono più il solito secondo pilota!" e già a Misano potremmo assistere ad un'altra gara d'attacco sulla pista dove il romano è salito sul podio in tre gare su quattro.

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