Ben Spies: ricomincio dal... tre!

Il texano conquista il suo primo podio con l'M1 ufficiale

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Ci ha viziati, Ben Spies.

La rapida ascesa al successo in tutti i campionati su cui ha corso ci ha abituati a vedere i suoi risultati brillare istantaneamente. Ma il 2011 (l'anno che, fatalità, porta nella data il suo numero di gara) è iniziato un po' in salita per lui, nonostante la Yamaha M1 ufficiale 'comequelladivalentino'. Errori e sfortune (ricordiamo la pinza dimenticata da un meccanico vicino ai leveraggi, nel GP del Portogallo) gli hanno finora potato i rigogliosi rami della classifica generale, consacrando la convinzione dei suoi numerosissimi tifosi che quest'ultima da oggi possa crescere più sana e più robusta.

Oggi, a Barcellona, è finalmente arrivato per Texas Terror il primo podio della stagione, il terzo gradino di una scala dalla quale la vista sul mondiale comicia a farsi interessante. Il texano è partito dalla seconda fila in quarta posizione e ha mantenuto un ritmo di gara costante, che gli ha permesso di procurarsi un vantaggio di circa un secondo su Andrea Dovizioso. Lasciandosi alle spalle perfino Valentino Rossi e Marco Simoncelli.

"Non ho mai smesso di spingere, oggi – ha dichiarato il texano - Alla fine sono riuscito a recuperare terreno su Jorge, non necessariamente per cercare di prenderlo quanto per lasciarmi dietro Andrea. La moto andava bene e avevo bisogno di conquistare un buon risultato. Dopo i primi giri mi sono reso conto che potevo puntare al podio così ho girato più forte che potevo. Oggi abbiamo scelto la gomma giusta e anche tutto il lavoro svolto qui a Montmelò si è dimostrato valido. Un grazie enorme al team che ha lavorato molto per rendere possibile questo risultato. Ci riproveremo a Silverstone!".

E dopo l'affettuosa bendizione con champagne sul podio del suo compagno di squadra Jorge Lorenzo (con cui lo scorso anno si prevedevano fantomatici odii e rivalità), sulla sua bacheca di facebook Ben ha poi dichiarato: "about time I pulled my head out of my ass...". Come dire che non è stato facile.

Che fare quello che fa non sia facile, questo lui l'ha sempre detto, anche se troppo spesso, guardandolo, ha dato l'idea che facile fosse.

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