Rossi: la GP11 è una coperta corta

AUDIO: "L'M1 sarebbe ancora competitiva se Honda non avesse fatto un passo in avanti"

Rossi: la GP11 è una coperta corta

Ha definito la sua moto 'una copertina corta', che vuol dire che quando copri il naso, scopri i piedi, e viceversa. Valentino è lucido e diretto nel valutare quello che fa con quello che ha, e anche se il quinto posto di oggi non gli può andare bene, vede il bicchiere mezzo pieno laddove il distacco dalla vetta, in gara, se non altro oggi è stato dimezzato. Risolti i problemi sull'anteriore della Desmosedici, ne sono nati altri (di stabilità) sul posteriore e sognare di essere a posto per la gara del Mugello è quantomeno lecito, anche se in pochi forse ci scommetterebbero...

“Di positivo c'è che abbiamo dimezzato il distacco dal primo - ha raccontato Valentino - e questo non è male, perché abbiamo preso solo 7 secondi, a Le Mans ne abbiamo presi più di 14, mentre questa volta sono riuscito addirittura a vederlo, Stoner! E anche gli altri non erano lontani. Per contro non siamo contentissimi dei 5° posto. Potevamo fare meglio perché dopo le prove di ieri abbiamo fatto una modifica nella moto per cercare un po' più di stabilità, che dovevamo provare stamattina nel warm up, ma purtroppo stamattina il warm up è stato bagnato e questa modifica è andata molto bene e trovandoci di fronte ad un bivio abbiamo deciso alla cieca di usarla. Ma forse abbiamo sbagliato perché perdevo tanto in entrata di curva, la moto scivolava dietro e non ho potuto migliorare i tempi e cercare di attaccare almeno Dovizioso e Spies. Secondo me se non facevamo questo errore, con loro me la potevo giocare. Per adesso questo è il nostro livello, da due gare il davanti della moto mi dà fiducia e posso guidare piuttosto forte, però per mettere a posto questo abbiamo pagato sulla stablità nel posteriore”.

E' reale il distacco dimezzato? Non è dovuto alle condizioni di una pista che ha rallentato i ritmi?

“Può darsi che Stoner avesse qualcosa in più da dare, il problema più che altro sono state tutte le bandiere bianche che ci hanno dato per dirci che era aperta la pit lane anche se non ha mai iniziato a piovere. A 7 giri dalla fine ero sul 43 alto e ho pensato di poter andare a prendere Dovizioso, più che altro per non farmi fregare da Sic, ma poi quei giri li ho pagati perché la gomma ha iniziato a scivolare ancora di più. La gara ha fatto abbastanza cagare, è stata soporifera, tutti lì e nessuno che ha sorpassato nessuno. Brutta per tutti. Anche quando si è solo in 13, basta che ce ne siano 5 davanti che fanno bagarre e ci si dimentica di essere in pochi”.

Come hai migliorato questo distacco?

“Risolvendo i problemi sull'anteriore e anche perché è una pista che mi piace molto, ma come ho detto, abbiamo la copertina un po' corta”.

Se non si parla più della tua spalla è perché il problema è risolto?

“Sono molto contento della mia spalla, questa è stata la prima volta in cui ho fatto un week end completo senza antidolorifici. Sento un po' male e dobbiamo lavorare sulla reattività della spalla. Le previsioni iniziali erano un po' troppo ottimistiche ma abbiamo lavorato tanto, comincio a riavere dei muscoli”.

Quando dici che questo è il vostro livello cosa intendi, il 5° posto o il distacco dimezzato?

“Il distacco dimezzato è una cosa molto positiva, però la realtà è che se le Yamaha sono a posto e i piloti sono ok e se le Honda sono a posto e i 3 piloti sono ok, a noi manca ancora un po'”.

Ti affidi di più ai vostri progressi o ai loro errori?

“Nei loro errori noi ci speriamo sempre, come loro sperano nei nostri. Adesso le aree su cui lavorare sono chiare e in Ducati stanno lavorando. siamo in una fase di campionato in cui dobbiamo cercare di tenere duro”.

Che limite di tempo ti sei dato?

“Nessuno”

Nemmeno arrivare a posto al Mugello?

“Sarebbe bello, perché il Mugello per me è sempre stata una gara speciale, però bisogna essere realisti. Farcela per il Mugello sarebbe ottimistico, anche perché noi quest'anno oltre alle mie condizioni fisiche ci dobbiamo scontrare con un problema grandissimo che si chiama Honda: se si parla di vittoria bisogna fare i conti con loro, e ancora ci manca un po'”.

Arriverà mai il cambio Honda in Ducati?

“Lo spero! Io sto spingendo molto, ma Ducati mi tiene ancora un po' sulle spine!”

Il cambio rientra nella rotazione motori?

“Sai che non lo so? Ho paura che rientri nella rotazione dei motori e non so se è possibile averlo quest'anno. Ma secondo me sistemare il posteriore in accelerazione fa più del cambio. La Honda non va così forte solo per il cambio, la Honda va forte per un insieme di cose”

Ducati e Honda hanno provato le 1000 e porbabilmente al Mugello arriverà anche la Yamaha. Sei un po' curioso di vedere anche loro come vanno?

“Sì. Secondo me non ci saranno delle rivoluzioni nel loro caso perché la Yamaha e la Honda faranno delle moto simili. Spero che su questo cambio ci guadagnamo più noi, dato che la nostra 1000 è diversa e sembra che vada già meglio della 800. Noi stiamo già lavorando per il futuro ma non ci dimentichiamo quest'anno: ci sono ancora un sacco di gare e la classifica non è così lunga”.

Il distacco tra Honda e Yamaha è dovuto alla Honda che è migliorata o a Lorenzo che non è così bravo a collaudare?

“Secondo me è la Honda che ha fatto un gran passo avanti. Nessuno se lo aspettava; la Yamaha è più o meno quella che ho messo a posto io e sarebbe stata competitiva anche quest'anno”.


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