Una regola matematica dice che "cambiando l'ordine dei fattori, il risultato non cambia". Ebbene, in questo momento per Rossi, cambiano le piste, ma non sembra cambiare il risultato.
La Ducati e Valentino continuano ad accumulare distacco nei confronti degli avversari, che non mancano di migliorare le loro prestazioni. La situazione in due turni di prove libere nel primo giorno del GP della Catalogna è abbastanza esplicativo: leggendo i tempi combinati delle due prove di oggi vede Rossi in nona posizione con un distacco nei confronti di Stoner di 1,9 secondi.
Ogni gara è diversa e questo è innegabile, comunque sia la costante del ritardo di Rossi è indicativa. Oggi le condizioni meteo non sono state lineari. La mattinata umida con qualche pioggerella, il pomeriggio con acqua e sole, non hanno certo aiutato a trovare il bandolo della matassa.
"Questo tempo ci ha dato fastidio, avremmo avuto bisogno dei due turni pieni per fare un buon lavoro - ha detto Valentino - abbiamo abbastanza problemi e siamo un po' troppo lontano dai primi. Abbiamo provato alcune cose che non vanno troppo bene, ma ci sono molte idee per domani. Sono già stato nel box a guardare i dati, domani avremo tante cosa da provare sia a livello di setting della moto che di elettronica e quindi speriamo di fare meglio. Ho sempre girato con le gomme morbide, anche nel pomeriggio, con le gomme finite e mi sono fermato quando iniziava ad andare abbastanza bene perchè avevo un problema alla forcella e volevo provare a fare una modifica anche se avevo ancora solo un giro a disposizione. Comunque la sensazione è stata abbastanza positiva anche se non sono riuscito a fare meglio per aver avuto un solo giro lanciato a disposizione. Siamo abbastanza indietro ma sono fiducioso per fare meglio".
Il problema di oggi è in parte riconducibile al meteo, ha comunque rallentato i lavori di tutti. Sia nella prima sessione che nelle seconde libere, i piloti sono stati costretti a rimanere a lungo nel box a causa delle leggere piogge che non creavano le condizioni adatte per correre.
"Intanto spero che per domani sia o tutto asciutto o tutto bagnato, perchè queste condizioni mezzo e mezzo sono molto difficili. Sul bagnato i pochi giri che ho fatto sono andato abbstanza bene, un po' peggio sull'asciutto. Le previsioni non sono buone per tutto il week end ed è un peccato essere a Barcellona con il brutto tempo. Io sono fiducioso per fare meglio, anche se la condizione ideale sarebbe il bagnato, sull'asciutto tutte le Ducati sono in difficoltà. Noi dobbiamo cercare di andar forte anche sull'asciutto e io lo preferisco e credo di poter migliorare molto e quindi di essere abbastanza veloce anche in condizioni normali, il nostro obiettivo comunque rimane quello del podio".
C'è sempre, comunque, il mistero del gap della Ducati, come la si giri o per quanti test si facciano dopo le gare, c'è sempre un distacco tra Rossi e i suoi avversari.
"Il nostro problema è che non abbiamo i dati e non abbiamo esperienza. Per questo motivo qui siamo partiti da un set up piuttosto simile a quello di Le Mans, ma il mio più grande problema è che con quel setting facevo una gran fatica sul davanti, ero lento in percorrenza di curva per mancanza di feeling. Poi siamo andati un po' meglio ma sgommo ancora troppo e non ho trazione nei curvoni veloci".
Nonostante tutto davanti ci sono sempre tre Honda, una di queste è dell'amico Marco Simoncelli, che è al centro delle attenzioni in questo week end per le minacce ricevute e per le accuse di pilota scorretto da alcuni colleghi.
"E pensare che prima della gare di le Mans io e Marco avevamo parlato. Gli avevo suggerito, il sabato sera, di rimanere calmo e di non fare cose avventate. Lui, con serietà mi aveva assicurato che sarebbe stato attento, ma poi le cose sono andate come sono andate...Comunque siamo anche noi piloti che non dobbiamo creare le condizioni per il nervosismo. E' come il calcio, se ci sono degli attriti tra di noi, anche la gente si innervosisce e questo non dobbiamo farlo accadere".
Altro tema caldo è quello che riguarda il Gp del Giappone.
"Io non so in effetti non ho pensato a cosa fare se si decidesse di andare. Non vorrei andare, sarebbe meglio che ci organizzassimo per avere dei dati certi sulla radioattività, ne parleremo in safety commission anche oggi di sicuro".
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