La Direzione: "Sic riconosce l'errore"

Marco convocato dalla Direzione gara per una riflessione su i fatti di Le Mans

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Simoncelli a rapporto. Alle quattro del pomeriggio, come convenuto, Marco Simoncelli si è presentato ai membri della Direzione Gara (Paul Butler, Franco Uncini, Claude Denis, Xavier Alonso con l'aggiunta di Mike Webb che a fine anno prenderà il posto di Butler che andrà in pensione) .

Marco ci è rimasto poco; al termine,  un comunicato della Federazione. Si legge che il pilota è stato convocato per accertare che avesse capito il perché  della sanzione (drive through) comminatagli a LeMans per l'incidente con Pedrosa, e che fosse deciso ad evitare il ripetersi in futuro di situazioni simili. Si legge anche che Marco si è rammaricato per ciò che aveva detto a caldo, dopo il GP di Francia, riconoscendo di aver commesso un errore di valutazione, garantendo che in futuro soppeserà meglio le situazioni che si presenteranno, e sarà più attento.

Ciò che Simoncelli a caldo aveva detto, a suo tempo, era di considerare quanto accaduto un incidente di gara. E non molto altro. Nei giorni seguenti, aveva poi precisato di essersi convinto di aver commesso un errore di valutazione. E che una tattica attendista sarebbe stata preferibile. Per lui e per gli altri. Insomma, è' un po'  difficile capire il senso pratico della convocazione. Ne avrebbe avuto ben più se fosse stata effettuata nell'immediato.

A margine, e senza intervenire nel merito dell'incontro, Simoncelli è tornato per un momento al GP di Francia ed alla vigilia dello stesso. “Non ho nulla da ridire su quanto ho sentito per ciò che è successo nel GP. Parlarne è stato giustissimo, qualunque fosse l'opinione. Ciò che invece non mi va è quanto è stato detto prima, quando non c'erano motivi per farlo”. Ed a chi gli chiedeva se per  un  eventuale  podio fosse magari il caso di augurarsi che capitasse a Silverstone (qui, di fronte a tifosi catalani e spagnoli, sarà argomento delicato) ha aggiunto: “Meglio qui. Sarebbe ora”.

Il fatto, comunque è che del gran parlare, dovuto anche a questo tardivo richiamo della Federazione Internazionale, non ha fatto altro che aumentare il livore di qualche tifoso sovraeccitato che ha costretto Marco a presentarsi a Barcellona con due poliziotti al seguito, che assistono Simoncelli indossando però le camicie del team e non la divisa per non attirare l'attenzione.

"Sono con due persone che mi seguono dovunque vada. Si vede che sono diventato importante... Ma a parte gli scherzi non è una cosa a cui sono abituato e se sono qui con la polizia, a temere per la mia sicurezza, questo non è più sport. Io mi sono reso conto dell'errore che ho fatto, in effetti non ho lasciato molto spazio a Pedrosa, che poi è caduto. Quello che mi dispiace di più è che Dani si sia fatto male e che non possa gareggiare. Lui non solo è un pilota corretto ma anche una gran bella persona, ci vorrei parlare senza intermediari, gli ho già mandato un messaggio".


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