Simoncelli "convocato" a Barcellona!

L'ennesimo errore della Direzione Gara: FIM, assumiti le tue responsabilità!

Il comunicato della FIM è laconico, poco più di due righe: "La Direzione di Gara, convocherà il pilota italiano Marco Simoncelli durante il Gran Premio di Catalogna, questa settimana, per discutere ulteriormente l'incidente accaduto durante la gara della MotoGP nel Gran Premio di Francia".

Cosa dire? Siamo indignati. I motivi sono i soliti: la Direzione di Gara, incapace di prendere le decisioni opportune, nei tempi opportuni e nei modi opportuni, agisce sempre a scoppio ritardato e, come in questo caso, rischia solo di esarcerbare gli animi, senza peraltro volere risolvere nulla. Atti come questi hanno l'unica motivo di giustificare la sua esistenza.

Se c'era, infatti, qualcosa da NON fare, a Barcellona, era mettere nuovamente sul banco degli imputati Marco Simoncelli. Già lì ci aspettiamo una accoglienza non buona da parte dei tifosi e dei media iberici, figuriamoci ora. Immaginiamo anche che Simoncelli si sentirà nel mirino, e ciò non gioverà certo alla sua tranquillità, in gara e fuori. Proprio ciò che una Direzione di Gara dovrebbe cercare ad ogni costo di evitare.

Ma tant'è, cosa possiamo pretendere dall'attuale Organo deliberante che negli anni si è distinto per non sapere fare, o quantomeno non sapere far bene, il suo lavoro?

Di esempi ce ne sono purtroppo a centinaia, e non bisogna andare nemmeno troppo lontano nel tempo per trovarli. Uno degli ultimi? L'errore di guida di Marc Marquez che all'Estoril ha "silurato" l'incolpevole Redding. Le immagini sono chiarissime: Marquez "perde", letteralmente, la moto in decelerazione, tanto da dover interrompere la frenata per recuperarla, a quel punto però è lungo e troppo veloce e centra l'avversario che lo precede. La Direzione di Gara non si è sprecata per questo che non può essere considerato un incidente di gara, ma un errore di guida - da rookie, quale è il giovane e talentuoso Marc - bello e buono che poteva avere conseguenze gravissime per l'investito.

Ma cosa ci aspettiamo da un Direttore di Gara, Paul Butler che ha definito il motociclismo uno "sport di contatto"?

La replica di Jorge Lorenzo, non uno qualunque, bensì il campione del mondo in carica della MotoGP è stata netta: "se il motociclismo deve diventare uno sport di contatto dove chi colpisce più forte vince, io ho già deciso: mi ritiro".

Jorge per questo è stato additato come un pilota pavido, ma non lo è. Il suo attacco a Dovizioso, nel GP di Francia, è stato al limite, e lui stesso lo ha ammesso, scusandosene. Anche in questo caso, ma subito, dopo la gara, la Direzione di Gara avrebbe dovuto convocare entrambi  i piloti per ascoltare soprattutto Dovi e, sinceramente, in quel caso mandare assolto Jorge. Che però avrebbe avuto un precedente per guida aggressiva. Non segnalato nemmeno con un cartellino giallo, ma comunque rilevato.

Intendiamoci: non vogliamo trasformare la MotoGP - o le altre categorie - in un ricorso continuo, ma la Direzione di Gara deve avere preparazione cultura per sapere come intervenire, e soprattutto gli interventi devono essere contestuali.

Non dobbiamo comunque preoccuparci di Butler, una brava persona ma non il migliore per questo ruolo, a fine anno andrà in pensione, terminando una carriera iniziata in Yamaha Amsterdam, nel mondo della comunicazione e poi proseguita nel team Roberts fino all'attuale ruolo. Dobbiamo preoccuparci di chi prenderà il suo posto: Mike Webb. Webb è nel mondo delle corse anche lui da trenta anni. Mike è succeduto a Jack Findlay, indimenticato campione degli anni '60. Ma andare in moto o sapere come è fatta una moto non rende perfetti per qualsiasi ruolo: una volta Jack, alla pesa di una moto, stava per decretarne l'irregolarità perché non si rendeva conto che il semplice tenerne il manubrio scaricava un po' di peso dalla bilancia al braccio che la sosteneva...

Il problema è che siamo arrivati al "Il Principio di Peter", un libro dello psicologo canadese Laurence J. Peter che sanciva il "principio di incompetenza", asserendo: in ogni gerarchia, un dipendente tende a salire fino al proprio livello di incompetenza.

Questo è quanto accaduto in questi anni nel motociclismo. E lo dimostra il fatto che, tranne pochi nomi nuovi, in giro ci sono sempre gli stessi. Abbiamo un ottimo capomeccanico? trasformiamolo in un controllore tecnico, ruolo che forse può ricoprire, e poi, da lì, eccolo Direttore di Gara.

C'è un altro problema: questa figura dovrebbe essere ricoperta da un uomo della FIM. Non della Dorna o dell'Irta. Quest'ultima infatti vive dei proventi che gli derivano dall'accordo con la Dorna. Inutile spiegare cosa ciò significa. Insomma, questa "convocazione" di Marco Simoncelli è probabilmente la goccia che fa traboccare il vaso, per intempestività, inutilità e, in definitiva, dimostra ancora una volta di più l'incompetenza di chi è chiamato a prendere queste decisioni.

Caro Presidente Vito Ippolito, un consiglio, se ce lo permette: faccia dare una profonda occhiata al regolamento, ne corregga i numerosi punti poco chiari, dopodiché affidi ad un uomo con competenza giuridica il delicato ruolo di Direttore di Gara. Un giudice non deve essere necessariamente un pilota od un tecnico, per poter giudicare chi commette atti contrari alle norme. E' solo un uomo che ha studiato, che conosce le leggi, sa come interpretarle e pur umano, cerca di commettere meno errori possibili.


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