Stoner: i 5000 Euro meglio spesi

"Ho creduto di morire. De Puniet ha ammesso che la colpa è stata sua"


Casey Stoner proviene anche lui dal globo terrestre, ve lo possiamo garantire.

Certo, se uno nasce  in Australia, può succedere che rispetto a noi europei  le cose per lui funzionino al contrario, un po’ come le stagioni: se qui da noi sta arrivando l’estate, laggiù in Australia, invece, è quasi inverno.

Ma l’autunno inoltrato del ‘Kanguro Mannaro’, come lo chiamano nei blog, si sta facendo ad ogni gara sempre più torrido di successi e (con quello di oggi) l’australiano ha portato nella sua tana il ghiotto bottino il venticinque centri in MotoGP, oltre che il nuovo record del circuito di Le Mans.

Da questa parte del globo, riuscire ad interpretare la psiche di un personaggio del genere è un compito che non sempre riesce bene: il canguro dai dentoni scintillanti è timido e riservato nella vita privata, ma quando è in pista dà in escandescenza senza alcun timore reverenziale per nessuno. Non vuole essere inseguito quando sta facendo il tempo, non vuole gente dietro a cui regalare l’agio della sua magica scia, detesta chi si accinge a studiare la perfezione delle sue traiettorie,  disdegna le riunioni della Safety Commission che – dice – non servono a un tubo, tanto si chiacchiera sempre molto e non si risolve mai nulla. E, soprattutto non vuole avere davanti gente che cincischia in traiettoria. Chi lo fa si becca un pugno, come minimo. Perché la vita di un pilota che rischia di farsi male a 200 chilometri orari ha lo stesso valore in qualsiasi parte del Globo.

Come commenti la multa di 5.000 euro che hai preso oggi pomeriggio?

“Sono 5.000 ben spesi – ha dichiarato Stoner – perché se non altro decretano che adesso la Direzione Gara inizia a prendere provvedimenti. Io sono a posto con Randy De Puniet; ci siamo parlati e quando siamo stati convocati in Direzione Gara, Randy si è scusato con me dicendo che era stata colpa sua e chiedendo alla Direzione Gara di non multarmi. Io ho sbagliato a dargli un pugno, ma pensate di viaggiare a 200 chilometri orari e di ritrovarvi davanti uno che viaggia a 100 chilometri in meno. Io non avevo spazio per passare, perché c’era un muro di fianco a me. Mi è saltato il cuore in gola, ho creduto di morire”.

Anche la sua testa, forse, gira al contrario, ma il fatto che percorra un cammino opposto, non significa affatto che non giunga ugualmente alla ragione. Tutt’altro.

Cos’è successo al via?

“Non entrava la marcia perché la frizione si era surriscaldata, per questo sono partito male”.

Però poi hai fatto una gara straordinaria.

“Non è stato facile. Nei primi giri Pedrosa stava spingendo fortissimo, più di quanto volessi spingere io col serbatoio pieno. Ad ogni giro Dani replicava, così ho tirato al limite per due giri prendendomi parecchi rischi e alla fine sono riuscito a mettermelo dietro”.

Hai visto quello che è successo tra Pedrosa e Simoncelli?

“Dani è stato sfortunato, ma per fortuna la prossima gara è il 5 giugno, a Barcellona, e ha tre settimane di tempo per recuperare”

Pensi che la Honda HRC sia la moto più veoloce?

“La Honda va fortissimo ma anche i suoi 4 piloti sono fortissimi. Guidiamo tutti con quattro assetti comletamente diversi e siamo tutti avversari, uno contro l’altro”.

Bravo Casey. Lucido, chiaro, essenziale. Chissà come dobbiamo sembrargli strani, noi latini...

 

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