Preziosi: "Proveremo pure nei GP"

Il progettista afferma che con Rossi si può fare. A Le Mans il primo step

Il distacco patito da Valentino Rossi nei test di Estoril è stato sensibile, ma il neoducatista è rimasto soddisfatto dai passi avanti compiuti dalla GP11.

In Portogallo a riferire c'era Filippo Preziosi, il progettista padre di tutte le Desmosedici.

“Non siamo stupiti che le novità siano piaciute a Rossi. Erano tutte soluzioni tecniche che essendo state suggerite da Valentino stesso era prevedibile che gli sarebbero state gradite. La cosa positiva è che c'è stata unanimità di giudizio da parte dei piloti”.

Come sempre nelle corse anche gli avversari non sono rimasti fermi.

“Abbiamo visto che anche i nostri competitor hanno migliorato molto – ha ammesso Preziosi - è una sfida che lascia con il fiato corto, ma è il bello di questo campionato. I numeri hanno sempre ragione, le scuse non servono. Abbiamo fatto dei miglioramenti, sono piaciuti e la direzione è quella giusta, dunque possiamo migliorare ancora”.

Il secondo di distacco dunque non fa paura.

Filippo Preziosi e Nicky Hayden“La cosa importante e che le modifiche non hanno avuto alcun aspetto negativo. Questa è una cosa estremamente positiva perché ci consente di continuare nello sviluppo sia del motore che del telaio seguendo la linea sperimentata in questo test”.

A questo punto quali saranno i prossimi passi?

“Faremo un meeting in Ducati per valutare le opzioni dalle quali scaturirà la tempistica. E' probabile che le prossime novità saranno provate nei week end di gara. Vale ha la capacità di darci subito le indicazioni, capisce subito se il setu up è buono o no, dunque eventualmente non si perde troppo tempo a tornare indietro. Comunque alcune cose si possono fare nel fine settimana di gara altre no”.

Rossi ha già detto che vorrebbe usare il motore addolcito il prima possibile.

“Avevamo previsto che se il motore fosse piaciuto avremmo dovuto alimentare subito il team. Il terzo motore dei sei disponibili sarà però punzonato a giugno”.

Nessuna delle modifiche effettuate sulla Ducati GP11 ha dei riscontri visibili. Né quelle del motore, né tantomeno quelle del telaio.

“Dove sono le modifiche? Il telaio da fuori sembra lo stesso, ma il telaio in carbonio può avere delle caratteristiche così diverse da influenzare la guida - analizza Filippo Preziosi -  anche il telaio deltabox, del resto, a seconda degli spessori utilizzati si comporta così. Nel carbonio c'è anche la possibilità di modificarlo cambiando l'inclinazione delle fibre. Difficile è capire quali sono le caratteristiche che servono. Per questo non abbiamo mai avuto problemi sul discorso del concetto. Il telaio di alluminio lo abbiamo provato nel 2009 a Jerez in comparativa con quello di carbonio ed a parità di valore di rigidezza si comportano nello stesso modo”.

Se dall'esterno dunque non si vede nulla, un esame più attento, rivelerebbe soluzioni completamente diverse.

“Si, è molto più morbido. Siamo in un campo molto nuovo per noi. La forma, l'involucro, è indistinguibile. Lo daremo anche ai team satellite quando saremo sicuri che il miglioramento non dipende dalla singola pista. Compatibilmente con la nostra capacità produttiva”.

Ci sarà già a Le Mans?

“Vedremo. Tendenzialmente è meglio averne due per pilota. Se ce ne sarà uno solo vedremo cosa fare”.

E per il 2012?

“Se i Maya non hanno ragione ne parleremo a fine dicembre”.


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