Rossi: a Barcellona al 100 per 100

AUDIO La spalla migliora e nei test lavorerà per migliorare la Ducati

Rossi: a Barcellona al 100 per 100

Ricordate quella vecchia pubblicità? “Nonostante tutto, hai sempre una bella cera”, ripeteva Franco a Ciccio. Lo stesso si sarebbe potuto dire a Valentino, dopo la gara: scippato del quarto posto da un Dovizioso che qui ci sta prendendo l'abitudine (l'anno scorso aveva infilato così Simoncelli), in sella ad una Ducati che fatica parecchio, ma, comunque, ottimista e discretamente contento. Ecco qui, parola per parola, percome e perché.

Peccato. Aver perso il quarto posto a favore di Dovizioso proprio sul traguardo... beh, un po', ecco, come dire (ridacchia, ndr), mi dispiace, soprattutto perché quinto l'avevo già fatto a Jerez e quarto sarebbe stato il miglior risultato con Ducati.

Per il resto bene: partito veloce, ho girato per tutta la gara allo stesso tempo che in qualifica. Abbiamo apportato modifiche al setting che mi sono piaciute: ero molto forte in frenata, cosa positiva.

Sono contento del mio fisico: ancora non sono al cento per cento, mi manca un 15 per cento di forza nella spalla, per cui compenso con la sinistra gamba aggrappandomi al serbatoio. Quindi, affatico il ginocchio che un po' ruota e fa male. Comunque bene fino agli ultimi giri. Non so a Le Mans, ma a Barcellona dovrei essere al cento per cento.

Con quelli davanti la differenza è stata di due/tre decimi al giro. Sono sempre stato davanti a Dovizioso per tutta la garta per paura che andasse via, ho tirato al carretta, e farmi passare solo sul traguardo... (ride) doveva farmi stare davanti. All'ultima curva la moto mi è un po' partita dietro quando ho tentato di farla un po' più forte. Dove lui sia passato, non so. Dovrei rivedere. Aveva quel pelino di più, anche se io frenavo forte. La Honda va bene. Escono bene da curva ed hanno bei cambi marcia.

Con questa moto bisogna lottare un po' di più; serve fisico, e quindi con qualche problema tutto è più impegnativo.

Il nostro obiettivo è avere una moto intuitiva: ossia, che faccia ciò che ti aspetti. Così come oggi, bisogna sempre un po' litigarci. Ma siamo meglio rispetto ad inizio campionato.

Mancano ancora gare alla fine: i tre davanti vanno forte. Sono molto bravi. Il più forte? La Honda va un po' meglio. Dani è bravissimo, ha espugnato la pista di Lorenzo dimostrando che, se il braccio gli tiene, può lottare per il mondiale. E' una pista che gli piace, è sempre andato forte.

Fisicamente, sono in ritardo: speravo di essere come sono adesso già in Qatar. Per la classifica, più avanti di quanto aspettavo. Adesso bisogna lavorare per uno step da tre decimi al giro.

Dobbiamo migliorare feeling con il davanti, la stabilità posteriore, il motore. Tutto quello che Ducati ha portato fino adesso funzionato bene.

Certo: il cambio della Honda rappresenta un vantaggio, e penso Ducati ci stia lavorando.

Il problema dell'acqua alla prima curva non si è riproposto, perché il sole l'ha asciugata.

Con questa moto si parte meglio e sono più veloce nei primi giri. Il tallone d'Achille sono le prove ufficiali. Bisogna partire al massimo dalla seconda fila.

Per domani (test) abbiamo in progetto di provare questa modifica alla parte anteriore del telaio per migliorare il feeling con l'anteriore. Poi un po' di cose per addolcire l'erogazione motore. Partiremo con la moto standard, poi compareremo”.

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