Stoner: Vale, la Ducati non la guidi!

L'australiano "Rossi stai zitto, sono mesi che guidi la GP11 e non hai ancora migliorato!"

Chissà se il disastro dello tsunami in Giappone (responsabile anche dello stop di un mese intero tra il GP di Jerez e il prossimo, dell’Estoril) sarà bastato ad intiepidire la rovente polemica con cui ci avevano lasciato Valentino Rossi e Casey Stoner?

In teoria sì: i piloti sono uomini che vanno dritti al bersaglio e badano ai risultati, più che alle chiacchiere. Chiaro che nel vivo di una gara come quella di Jerez in cui Rossi è entrato in sorpasso su Stoner buttandolo a terra insieme a se stesso, la tensione del momento possa generare attriti. Ma poi succede che due simpatici oggetti, uno chiamato ‘cronometro’ e l’altro ‘bandiera a scacchi’, stabiliscano la parte della ragione, e ogni inutile polemica finisce a tarallucci e vino.

Da ciò che si è letto sul web in questo periodo, Casey Stoner si è tolto comunque qualche sasso dalle scarpe (d’altronde se ‘stone’ in inglese significa pietra un motivo ci dovrà pur essere): su un’intervista di Jaime Martìn apparsa sul sito spagnolo marca.com, l’australiano ha rilasciato infatti dichiarazioni molto dirette.

“Non mi è piaciuto che Burgess e Valentino abbiano parlato male di me riguardo all'ultima parte della stagione, l'anno scorso. Hanno detto che non potevano capire il potenziale vero della moto perché io non ero stato al top. Jeremy ha anche detto che ci volevano diciotto secondi per mettere a punto la moto, perché è molto semplice, ma ora che ce l'hanno fra le mani da mesi, non migliorano. Per me sarebbe stato meglio che avessero tenuto la bocca cucita perché non hanno ancora capito come si guida la Ducati. Ora credo che abbiano più rispetto per me e per la mia squadra. Io non li ho mai criticati".

La decisione di Valentino di andare in Ducati è stata una pazzia o l’unica scelta possibile dopo che la Yamaha aveva optato per tenere Lorenzo?

"Valentino vuole sentirsi il pilota più importante del team. Per questo non poteva tornare alla Honda, né restare alla Yamaha, così è andato dove lo pagavano di più e gli offrivano di più. Parlando con Burgess si saranno detti: 'possiamo mettere a posto facilmente quella moto', visto che il potenziale della Ducati era alto. C'è da dire che sicuramente desiderava un'altra avventura, però può essere che questa volta sarà meno facile".

Quando si parla di Stoner c’è sempre chi dice non ti preoccupare di Casey. E' capace di vincere tre gare e di cadere nelle successive due. Lorenzo e Pedrosa sono più regolari. Sei d'accordo?

"Se guardiamo alle statistiche degli ultimi tre o quattro anni, sono caduto meno volte di Pedrosa e Lorenzo in gara. C'è gente che guarda solo l'ultima stagione. Io non voglio arrivare quinto o sesto, io voglio essere vincente. Voglio vincere o salire sul podio. La gente si è dimenticata che sono uno di quelli che cade di meno, come Valentino, o meno".

Anche nella polemica, l’australiano sembra sempre molto lucido e sicuro, ma la gara di Jerez in qualche modo deve essere digerita, perché quei 25 punti buttati sulla ghiaia bagnata del circuito spagnolo per Casey sono più indigesti del lattosio.

Il week end del Portogallo prelude quindi ad un clima rovente, anche se il cielo, che si sta già ricoprendo di nuvoloni, prevede pioggia battente fino a lunedì...

 

 

 


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