Rossi-Alonso: problemi paralleli

Ferrari e Ducati al lavoro in fabbrica per "piacere" a Fernando e Valentino

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Non so se ci avete fatto caso, ma Valentino Rossi e Fernando Alonso stanno entrambi correndo un campionato in salita. Lo spagnolo è messo meglio dell'italiano, perché non ha problemi fisici, ma non è soddisfatto della Ferrari così come il pesarese non lo è della Ducati.

I due, infatti, in questo inizio di mondiale si sono espressi con frasi sovrapponibili:  "Un quinto posto sarebbe un buon risultato. Questo è quanto penso si possa raggiungere", diceva Vale a Losail, in Qatar; dal canto suo Fernando in Cina, dopo le qualifiche spiegava: "Il 5° od il 6° posto è il massimo che la Ferrari può ottenere. In questo momento la macchina è da terza fila".

La differenza fra la Ferrari e la Ducati è che la prima soffre anche della mancanza di strategie corrette. Problemi che in una realtà complessa come la F.1 difficilmente hanno un unico responsabile. La Rossa bolognese, al contrario, paga un ben più banale sottosterzo, unito ad un motore forse non trattabilissimo.

Il risultato, comunque, non cambia: i due piloti più forti delle due categorie non decollano e c'è chi dice che quest'anno saranno tagliati fuori dalle posizioni che contano. Questo però probabilmente è più vero per Rossi, che ha un numero maggiore di avversari e moto competitive, anche se d'altro canto la F.1 ha maggiori variabili che contano e pesano sul risultato finale per la Rossa di Maranello.

Entrambe le squadre, comunque, sono al lavoro a testa bassa e c'è da attendersi una risposta a breve.

La Ferrari la vuole già dal Gran Premio della Turchia, dove ci dovrebbe essere una risposta con una nuova aerodinamica. La Ducati, invece, potrebbe darla fin dall'Estoril dove è atteso un nuovo pacchetto per rendere la GP11 più guidabile. Anche se è vero infatti che la frase che rimbalza da qualche giorno sul web "non vogliamo trasformare la Ducati in una Yamaha, si tratta di due moto sostanzialmente diverse" Valentino Rossi l'ha pronunciata in Qatar, è innegabile che Filippo Preziosi stia lavorando. Ma in che direzione?

La risposta è nel seguito di quella frase ormai datata: "Yamaha e Ducati hanno lavorato in questi anni in direzione diverse - spiegò Valentino a Losail - la M1 era una moto molto guidabile, curata nel dettaglio, con l'unico limite di avere poco motore. A Borgo Panigale, invece, hanno sempre puntato sulla potenza, trascurando i dettagli. Una cosa che per me invece è molto importante".

Dunque la Ducati sta lavorando su questi dettagli che, poi, si estrinsecano in una ricerca di una moto più facile da guidare. Cosa ribadita nei giorni scorsi da Burgess: "Mi piacerebbe che alla fine dell'anno i piloti della Ducati mi ringraziassero per aver reso la GP11 più semplice da controllare".

Ecco, dunque, che sia la Ferrari che la Ducati sono da cambiare. Anche se, riferendosi alla F.1, nessuno dice che la Ferrari 150° Italia deve diventare la Red Bull RB7 di Vettel. Ma anche fosse, poi, che male c'è?

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