Hayden: Un onore guidare la GP12

Nicky: "Non capita spesso di provare un prototipo". Quasi 1000 Km in due giorni di test


L’ultimo giorno di test Ducati a Jerez de La Frontera è iniziato molto tardi, alle 13:00, a causa delle condizioni meteo poco favorevoli che hanno accolto la Ducati all’arrivo in circuito. L’umidità altissima, quasi una pioggerella, ha infatti reso impraticabile la pista fino all’ora di pranzo quando un bel sole ha risolto tutto asciugando perfettamente l’asfalto.

Nicky Hayden ha così potuto provare la GP12 come ieri aveva fatto il compagno di squadra e ha recuperato velocemente le ore perse, girando con grande continuità fino a completare 61 giri.

“Questa mattina al risveglio ho visto un cielo grigissimo e la pista completamente umida e mi  sono cadute le braccia - ha commentato Nicky Hayden - Ho pensato che non se ne sarebbe fatto niente perché non avrebbe avuto senso sprecare una giornata per provare in condizioni così sfavorevoli. Invece la situazione è progressivamente migliorata e dopo pranzo ho potuto infilare la tuta. Non vedevo l’ora di poterlo fare e ne è valsa la pena. Considero un onore aver potuto partecipare al primo test della GP12, perché non capita spesso guidare una moto che vede la pista per la prima volta: è una sensazione speciale. E’ andato tutto bene non abbiamo avuto il minimo intoppo: il motore è molto piacevole da gestire e mi sono divertito a guidare. Spero di aver trasmesso un “feedback” utile a Filippo e ai ragazzi che continueranno a lavorare su questa moto mentre noi torneremo a concentraci sulla prossima gara perché questo campionato è appena agli inizi”.

“Vorrei innanzi tutti ringraziare tutti i ragazzi che lavorano in Ducati - ha detto Filippo Preziosi - perché grazie al loro impegno e competenza è stato possibile svolgere tre giorni di test senza inconvenienti e completare quasi mille km con la GP12 al suo debutto in pista. Aver avuto un giudizio omogeneo sulla moto da quattro piloti diversi ci mette nelle condizioni di continuare con efficacia lo sviluppo attribuendo più facilmente le prossime priorità al lavoro che andremo a fare”.

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