Andrea Iannone è felice e sorridente dopo la vittoria di Jerez, ma quello che più colpisce di lui è la sua determinazione. Poche chiacchiere, parlano i fatti: ora lui è in testa al mondiale Moto2.
Partito dall'11 posto, Andrea era primo già a 12 giri dalla fine, cioè a metà gara. Italiano in terra ispanica, uno dei pochi connazionali in grado di darci vere soddisfazioni in tutto il mondiale.
Cominci a sentirti il fiato sul collo delle aspettative degli italiani?
“No, non so quali siano le aspettative della gente, io scendo in pista come tutti gli altri giorni, spero di accontentare tutti. I miei obiettivi sono sempre gli stessi il team è stato creato per puntare in alto”.
Tu con pioggia sei molto bravo. Pensi che con una gara asciutta avresti vinto comunque?
“In effetti la pioggia forse mi ha avvantaggiato ma evidentemente abbiamo trovato i settaggigiusti. L'anno scorso con la vecchia moto sul bagnato non andavo bene. Certo mi spiace per Marquez che è caduto, fortunatamente io l'avevo superato prima. Lui è un pilota forte e mi sarebeb piaciuto vincere con lui in gara. Peccato anche per il jump start di Alex De Angelis”.
Uccio è contento del lavoro che stai facendo? Cosa ti dice?
“Uccio non dice nulla – ha risposto sorridendo – lui passa nei box e chiede se va tutto bene. Spero sia contento”.
Tra un mese c'è la prossima gara all'Estoril; è un circuito che ti piace?
“Tutti i circuiti mi piacciono. In questo mese mi allenerò a Milano, dove vivo ora. Andrò in palestra, farò del motard, andrò a correre”.
Qual è stato il primo pensiero appena hai passato la bandiera a scacchi?
“Che finalmente ho preso punti a Jerez e ho fatto pace con questo circuito, che non mi ha mai dato punti!”.
Una curiosità: era pronta al ragazza ombrellina ma Andrea ha preferito per 'scaramanzia' che l'ombrellino glie lo tenesse Marco Poletti, il suo tecnico elettronico.
(nella foto Andrea con il Team Manager Silvio Vercilli)