La polemica: due pesi, due misure

Vale e Sic avrebbero proposto di unificare il peso del pacchetto moto-pilota

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Oggi a Jerez nella conferenza post qualifiche è esplosa una nuova polemica, che ha attecchito sul fertile terreno della sala gremita di giornalisti e di piloti, fino a proliferare sulla bocca di tutti in un lampo.

La miccia - La voce che serpeggiava nei paddock questa mattina era che ieri sera, durante la consueta riunione della Safety Commission presieduta da Franco Uncini e da Paul Butler, Valentino Rossi e Marco Simoncelli avrebbero risollevato la vecchia questione del peso di pilota e moto, quella che dice che un pilota leggero è avvantaggiato rispetto ad uno più pesante. I due piloti avrebbero conseguentemente avanzato la proposta di stabilire come nuova regola un peso complessivo del pacchetto 'moto + pilota' uguale per tutti, e non solo per le moto, attualmente stabilito in 148 kg. In pratica un pilota piccolo andrebbe zavorrato non si sa come, o peggio ancora, andrebbe zavorrata la sua moto che, è noto, è un mezzo un po' diverso da una quattro ruote, e con del 'bagaglio' in più diventerebbe un altro mezzo.

La forbice dei due pesi in MotoGP è compresa tra il peso massimo Marco Simoncelli (che sul sito motogp.com è dato a 72 kg ma ne dichiara 77), e il peso piuma Dani Pedrosa (51 kg. sul sito ufficiale, ma lui ne dichiara 53).

“La taglia di Dani – ha detto Stoner in conferenza dopo essere staoi chiamato a dare la propria opinione in merito – non lo avvantaggia affatto, perché se per certi aspetti guidare una moto è più facile, per altri è molto più difficile”.

Stoner, con un sorriso leggermente imbarazzato, ha poi passato la patata bollente al  suo compagno di squadra che gli sedeva accanto. E Dani ha prontamente sbottato.

“Questa storia del peso mi perseguita da anni – ha detto Pedrosa- Quando arrivai a correre in MotoGP tutti mi dicevano che non ci sarei riuscito, perché ero troppo piccolo. Essere come me non è sempre un vantaggio, la mia forza è inferiore e nelle curve faccio più fatica, per non parlare di quando scivolo e tento di rialzare la moto per recuperare la gara “.

Dal loggione della stampa qualcuno gli ha fatto sapere che l'idea era partita da Valentino.

“Valentino dovrebbe provare una volta ad essere piccolo come me”.

Jorge Lorenzo si è invece dichiarato più o meno concorde con chi si è fatto promotore di questa iniziativa.

“Se me lo chiedete - ha detto il Campione in carica - sono più favorevole che sfavorevole a questa cosa. E' indubbio che un pilota che pesa meno sia avvantaggiato: mette meno in crisi tutto l'apparato anteriore della moto in frenata, va più veloce in rettilineo, è più aerodinamico e consuma meno benzina”.

Esplosa la bomba, le considerazioni sull'argomento hanno soffiato sui focolai, fomentando la polemica e noi ne abbiamo parlato con Franco Uncini, per capire esattamente se esiste un fondamento.

“E' una polemica veramente inutile, una vera e propria bolla di sapone! Per prima cosa tengo a dire che non esiste per ora alcuna iniziativa sull'istituzione di un unico peso moto-pilota e non so chi abbia messo in giro questa voce, che smentisco. L'argomento è nato per caso, come succede sempre in queste cose, dato che fortunatamente la Safety Commission da un po' di tempo ha pochi argomenti all'ordine del giorno”.

Da chi è partito l'argomento?

“Da tutti e da nessuno, non ricordo. E' nato così, chessò? dal peso delle telecamere on board o di qualcos'altro, ma se mi dici che si attribuisce questo a Valentino, ti assicuro che lui ha riconosciuto che se Pedrosa è avvantaggiato nei rettilinei, nell'handling (la parte guidata) ha solo svantaggi”.

Il 'per ora' di Uncini metterà forse un bavaglio provvisorio a chi ricama su questa vicenda, ma dà comunque spazio a qualche considerazione.

 

 

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