Stoner vince per KO. Rossi 7°

L'australiano fa sfogare Pedrosa e poi lo infila. Poi Lorenzo passa Dani, ma Casey è lontano

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Casey Stoner, con una condotta di gara incisiva e perfetta, ha vinto il Gp del Qatar.

Il pilota australiano che ha centrato la prima gara dell'anno ha una marcia in più, ed ha recuperato qualcosa che aveva perso dopo la vittoria del titolo iridato nel 2007 con la Ducati: la serenità.

Il duello con Dani Pedrosa in gara è stato da manuale. Stoner ha fatto sfogare il suo compagno di squadra e appena ha visto che di giri ne mancavano poco meno di 8 alla fine, ha cambiato marcia, mettendosi a girare quasi come nelle qualifiche di ieri.

"Tutto sembra fantastico con la Honda - ha detto Stoner dopo la gara - non potevo immaginare un inizio migliore per la mia stagione. Sono veramente soddisfatto della mia gara come lo sono del lavoro fatto dai test fino a qui. Non vedo l'ora di essere a Jerez".

Per Pedrosa è stato come ricevere un pugno ben assestato. La "botta" lo ha fatto vacillare a tal punto che anche Jorge Lorenzo, con una Yamaha al momento non all'altezza della Honda, lo ha poi passato. Il campione del mondo in carica ha fatto quasi come Stoner. Ha atteso che i due davanti si sfogassero tra di loro e dopo aver visto che il perdente del duello tra le Honda era Pedrosa, ha fatto di tutto per approfittarsi di lui, riuscendoci.

Da notare come, i tre ragazzi sul primo podio del mondiale di quest'anno abbiano fatto tutti la gavetta insieme. Stoner, Lorenzo e Pedrosa, infatti erano in lotta per il mondiale anche nel 2005 in 250. Quell'anno a fare la parte del matador era Dani Pedrosa che vinse il titolo e poi passò alla Motogp. Destino analogo per Lorenzo che vinse nel 2007 e passò alla classe regina, mentre Stoner non ottenne mai l'iride della quarto di litro ma passò lo stesso in Motogp nel 2006 con una Honda.

Il primo Gp della stagione, di certo non è indicativo al 100% sull'andamento di un anno di gare ma a questi livelli possiamo farci un'idea. Di certo, la Yamaha farà dei passi avanti, ma la Honda e soprattutto Stoner saranno ancora per un po' testa di serie in questo mondiale.

L'ultima nota sul podio riguarda il Giappone, che in questo momento poco fortunato, almeno, vede trionfare tre moto di due costruttori nazionali coinvolti in questi giorni, a tutto servizio, nella ricostruzione del Paese.

Fa piacere, invece, vedere che la prima delle Ducati sia quella di Valentino Rossi, che ha chiuso in settima posizione. Per Vale non si tratta in assoluto di un risultato negativo, considerando tutto quello che sta passando in questi mesi con la ripresa della funzionalità della sua spalla. Non solo, Vale ha combattuto. Prima ha provato, sfruttando il generoso motore della sua Ducati a infilarsi nelle prime posizioni alla partenza. Poi, ha cercato di difendere la sesta piazza da Ben Spies.

L'americano della Yamaha, che ha sostituito Rossi accanto a Lorenzo ha faticato un bel po' per passare Vale, ma poi ha avuto ragione di Rossi con un passaggio alla variante. Per il pilota della Ducati ora ci sono altre due settimane prima della prossima gara che sarà a Jerez. Questo tempo potrà essere utile per fare uno step in più verso la guarigione e servirà anche alla Ducati per capire cosa manca alla Desmosedici nel confronto con le sue rivali giapponesi.

Nella gara di oggi non ha partecipato la Suzuki. Alvaro Bautista, dopo il volo in prova che gli è costato la frattura del femore sinistro, è stato operato a Doha e poi rimpatriato nella giornata di ieri. L'errore strategico della casa giapponese, in questa stagione è quello di schierare una sola moto, l'altro, fatto durante questo week end è stato quello di mandare a casa il pilota sostituto, John Hopkins, prima della fine del week end. Hopkins, richiamato in fretta dai responsabili Suzuki, sarà comunque in pista a Jerez in sostituzione di Bautista che sarà indisponibile per almeno 10 settimane.

 


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