Stoner stellare. Rossi, nono: è dura

Qualifica: Casey domina più di  quanto i tempi dicano. Rossi appena nono

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Tutto come previsto. La prima pole dell'anno va a Casey Stoner, apparentemente senza neppure sudare troppo. Dani Pedrosa oppone la restenza che può, e limita il distacco a due decimi. Lorenzo, con la Yamaha campione del mondo, è già a otto: considerando l'eredità tecnica e la qualità del pilota, tantissimo. Bravo Simoncelli, che ha recuperato da una situazione ieri disastrosa, risalendo fino al quarto posto, e regolando Spies, e piazzandosi primo nelal speciale classifica giovani promesse. Barberà,  sesto, è anche oggi il migliore dei Ducatisti davanti a Dovizioso. Aspar sorride, ma in Ducati lo fanno meno: Valentino Rossi è appena nono, ad un secondo e mezzo, alle spalle di Cal Crutchlow, anche lui reduce da una operazione ad una spalla. Avrebbe potuto addirittura andare peggio, perché per gran parte della sessione  ha navigato in posizioni ancora più lontane dal vertice. Due giorni fa aveva detto (ed in un momento di ottimismo): “Spalla, 70 per cento; moto, 70 per cento". E' proprio così, e si vede. Questo non è il vero Rossi e questa non è la vera Ducati: ma, per il momento, questo è ciò di cui Borgo Panigale, e le torme di tifosi, devono accontentarsi.

La forma di Stoner è strepitosa, è strepitosa è la qualità tecnica della Honda.  E con Pedrosa a far muro dietro di lui, domani sorpassarli sarà dura.  E se il gap tra i due e gli altri sarà questo anche alla prova della gara, notte per tutti.

Anche se Stoner si schermisce: "siamo andati bene tutto l'inverno, dunque è una bella partenza, ma non andrà sempre così: Losail è un circuito particolare per me. Vi ho fatto la pole all'esordio in MotoGP, nel 2006 e poi nel 2009 e 2010".

Dovrà stare attento nei primi giri. Tutto qui.


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