Qui Honda Italia: Dovi su, Sic giù

Nakamoto, il vicepresidente, fa l'ingegnere per Dovizioso. Sic cerca 4 decimi

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Shuhei Nakamoto, vice presidente di Hrc, ci sa ancora fare, in garage. Mancando l'ingegnere di pista di Dovizioso, si è rimboccato le maniche, e ci ha dato sotto. Non si è comportato male; l'italiano, ottavo nella prima sessione, è diventato quarto nella seconda e terzo nell'ultima. Il suo distacco dal battistrada, il compagno di colori Stoner, è diminuito costantemente: non in maniera importante quanto Pedrosa, ma ad ogni turno ha rosicchiato qualcosina ad un Casey davvero in palla.

"Sono contento del lavoro fatto oggi durante i due turni di prove” ha dichiarato l'italiano. “Non basta, perché Casey e Dani sono molto veloci, così continueremo a lavorare per guadagnare qualche decimo. Siamo riusciti a minimizzare la vibrazione a centro curva che ci ha limitato ieri. Abbiamo prima cambiato il cerchio anteriore, senza toccare la messa a punto, e la vibrazione è diminuita. Poi abbiamo modificato il set up della forcella, un passo intermedio tra la versione 2010 e 2011. Il feeling è migliorato anche se abbiamo perso un po’ i vantaggi della forcella 2011, ossia la stabilità in frenata ed in ingresso di curva. Domani continueremo a lavorare sulla forcella per centrare una buona posizione in griglia. Sono abbastanza tranquillo di poter migliorare. E la gara sarà diversa dalle prove: lunga e molto stancante”.

Nel box di Gresini, Simoncelli ha compiuto il percorso inverso: era quarto al termine della prima sessione; è diventato settimo con la seconda; nella terza, è precipitato al tredicesimo. Non è soddisfatto il team manager, e non è soddisfatto il pilota. “Siamo rimasti al livello degli altri turni mentre gli  avversari hanno fatto progressi. Con le indicazioni ed i dati raccolti dovremmo riuscire a migliore il passo di 3 o 4 decimi, ed allora saremmo in grado di fare una bella gara restando tra i primi sei. Se però non migliorimo, vedo tutto molto difficile. Il problema è che ci manca un po’ di grip e non riesco a guidare come mi piacerebbe. Stoner e Pedrosa sono attualmente su un altro pianeta, ma io sono convinto che la mia posizione attuale non rispecchia le nostre  potenzialità”.

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