La Superbike parla italiano

Piloti, moto e team di casa nostra dominano il campionato. E Biaggi...

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Va in archivio la prima prova del Campionato Mondiale Superbike disputatasi a Phillip Island con ancora vive le immagini del trionfo di Carlos Checa, del duello Biaggi-Melandri, della vittoria di Scassa in Supersport, ecc.

LA DOPPIETTA DI CHECA - Dal punto di vista del risultato finale l'elemento più evidente è la doppietta di Carlos Checa, la seconda con la Ducati e la terza della carriera per lo spagnolo in Superbike. In Australia era letteralmente irraggiungibile con un ritmo martellante durato per tutta la settimana a cominciare dai test.

La Ducati 1098 del team Althea Racing ha avuto alcuni trapianti di parti "ufficiali" e a Phillip Island ha confermato la competitività già espressa nel 2010... con gli interessi, visto che lo scorso anno la bicilindrica bolognese aveva vinto una gara (sempre con Checa) e quest'anno ha centrato la doppietta.

Carlos, a 38 anni, è in piena forma e sarà sicuramente sempre tra i primi. E' concentrato sul risultato finale e spera di essere l'avversario principale di Max Biaggi.

SI PARLA ITALIANO - Checa ha vinto in sella ad una moto italiana di un team italiano. Dopo il titolo mondiale 2010 vinto da Max Biaggi e l'Aprilia, si continua a parlare la nostra lingua, visto che nella classifica del Campionato 2011, ci sono tre piloti italiani e due moto italiane nei primi cinque posti. Non è un fatto nuovo ma questa volta sembra che la presenza ai vertici di alcuni dei "nostri" possa essere continua. E se parliamo di piloti come Biaggi e Melandri (insieme a Fabrizio) la cosa si fa interessante.

IL GRANDE MAX - E' sempre lui: sornione, stratega, tattico alla fine quando il semaforo si spegne lui c'è sempre ed è stato così anche in questo caso. Un altro avrebbe portato a casa un risultato dignitoso ed invece lui e l'Aprilia hanno lavorato duramente per colmare il gap anche su questo circuito. Non sono riusciti a farlo del tutto ("ci vuole tempo" ci ha detto Biaggi) ma ci sono arrivati vicini. Da Donington il divario potrebbe essere ancora più ridotto ed allora comincerà il duello vero.

LA SORPRESA  (RELATIVA) DI MELANDRI - Per la verità il duello potrebbe diventare una lotta a tre, perché in Australia si è visto un grande Marco Melandri che ha ritrovato il piacere di stare davanti in una categoria che non lascia spazio a nessuno come hanno sperimentato in molti. Lui ha avuto il giusto approccio ed è entrato subito nella mischia. Per adesso raccogliendo il primo podio ma dall'Europa... La Yamaha, poi, sta tornando davanti come si è visto anche dalle prestazioni di Laverty, un esordiente in Superbike.

SI AVVICINA LA BMW - Non siamo ancora alla lotta per le prime posizioni ma la in Australia si è vista la BMW che dopo aver consumato gomme e motori sui circuiti di tutto il mondo per migliorare la S 1000 RR, è riuscita a salire sul podio di Phillip Island con Leon Haslam, arrivando quinta in gara 2. Lentamente (molto) la squadra di Monaco sta acquisendo una mentalità corsaiola soprattutto sotto la guida di Gobmeier, un "capo" che sa cosa sono le competizioni sia pure auto.

PROMOSSI CON VERIFICA - Gli altri hanno partecipato. Due soli quelli che possono essere esclusi dal "rinvio a settembre": Michel Fabrizio e Jonathan Rea. Il primo ha lottato con un po' di tensione facendo sempre il confronto con le sue prestazioni e quelle di Haslam del 2010, con le attuali. Alla fine ha raccolto un sesto ed un ottavo posto che lo hanno collocato al quinto posto del mondale.

Il secondo dopo le cadute della settimana è andato vicino al podio. Se consideriamo che il suo compagno di squadra Ruben Xaus è nelle retrovie, forse dalla parte dell'Olanda (Ten Kate) bisognerà lavorare. Peccato perché i test invernali avevano fatto intravedere un buon potenziale. Evidentemente quando il gioco si fa duro...

I "RIMANDATI" - Prima tra tutti la Kawasaki. Dopo tutti i test invernali - veramente tanti - ha raccolto come miglior risultato un ottavo posto di Tom Sykes! La moto sembra avere un buon potenziale come dimostra "Robby" Rolfo che ha portato la ZX-10R "privata" all'undicesimo e dodicesimo posto grazie al lavoro di Donato Pedercini e della sua squadra. E pensare che la moto il team mantovano l'ha ricevuta solo a gennaio. Ancora una volta la squadra ufficiale sembra mancare di quel tocco che gli consenta di fare un (grande) salto di qualità.

Da rivedere anche Jakub Smrz e Sylvain Guintoli. Nonostante il grande sforzo anche economico del team Effenvert - Liberty Racing hanno portato a casa poco (miglior risultato il settimo del ceco), eppure erano stati velocissimi nelle prove, soprattutto il francese.

A Donington saranno da riesaminare anche Nori Haga e Leon Camier, con le Aprilia. Il confronto con Biaggi è al momento improponibile.

SUPERSPORT TRICOLORE - Buone notizie per gli italiani anche dalla 600 dove Luca Scassa (con le Yamaha del team ParkinGO di Giuliano e Paolo Rovelli) ha vinto la prima gara della stagione. Se il giovane aretino saprà mantenere la concentrazione potrebbe puntare al titolo, anche se la concorrenza è agguerrita. Quello di Phillip Island è stato solo il... primo tempo.

L'attesa comunque per le conferme, le rivincite e le rivalutazioni sarà molto breve: a Donington il 27 marzo c'è già il secondo round.

LA CLASSIFICA MONDIALE:
1° Carlos Checa (Ducati) p. 50
2° Max Biaggi (Aprilia) p. 40
3° Marco Melandri (Yamaha) p. 27
4° Leon Haslam (BMW) p. 27
5° Michel Fabrizio (Suzuki) p. 18
6° Jonathan Rea (Honda) p. 17
7° Nori Haga (Aprilia) p. 16
8° Tom Sykes (Kawasaki) p. 15
9° Jakub Smrz (Ducati) p. 14
10° Eugene Laverty (Yamaha) p. 14
11° Leon Camier (Aprilia) p. 13
12° Roberto Rolfo (Kawasaki) p. 9
13° Ruben Xaus (Honda) p. 6
14° Troy Corser (BMW) p. 6
15° Joshua Waters (Suzuki) p. 3
16° James Toseland (BMW) p. 2
17° Ayrton Badovini (BMW) p. 2
18° Bryan Staring (Kawasaki) p. 1

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