L'asse Rossi-Ducati salverà l'Italia?

Nel 2010 gli spagnoli hanno vinto 36 Gran Premi su 52!


La Spagna e l’Italia stanno monopolizzando sempre di più il Motomondiale: non è una grossa novità, ma andando ad analizzare i numeri ci si accorge che il dominio dei due Paesi latini sta raggiungendo livelli a dir poco imbarazzanti. Il 2010 ne è l’esempio lampante: nell’anno della tripletta Lorenzo-Elias-Marquez, la Spagna ha vinto 36 Gran Premi su 52 disputati (i 18 della MotoGP, più i 17 della Moto2 e della 125, che non corrono a Laguna Seca); considerando l’altra nazione forte del Motomondiale, l’Italia (che pure ha avuto un Rossi menomato dagli incidenti alla spalla e alla gamba), il numero di vittorie sale a 43. Ciò equivale a dire che in soli 9 GP ha vinto un pilota che non fosse spagnolo o italiano.

Fin qui nulla di sconvolgente: tutti e tre i campioni del mondo spagnoli hanno vissuto una stagione quasi perfetta. Sono però le cifre relative all’andamento degli ultimi tre anni che fanno riflettere. Considerando sempre tutte e tre le classi, nel 2008 la Spagna vinse “solo” 11 GP; l’anno successivo, 22: il doppio. Nel 2010, come detto, 36. Una escalation che è andata ad erodere il bottino italiano, che nel 2008 ammontava a 21 vittorie, scese poi a 17 nel 2009, e a sole 7 nel 2010.

Si capisce quindi come il baricentro di questo dominio si stia spostando sempre di più verso la penisola iberica. La situazione non è perciò affatto positiva per il tricolore, che per risollevarsi in questo 2011 punterà tutto sulla coppia tutta italiana Rossi-Ducati, e sui giovani della Moto2. E’ invece notte fonda nella cilindrata più piccola: nella stagione appena conclusa non è mai salito sul podio un nostro pilota. Non accadeva dal 1993.

Il dominio dell’Invincibile Armata spagnola lascia spazio a riflessioni anche sul futuro dello stesso Mondiale: nonostante gli organizzatori stiano cercando già da anni di affrancarsi da questa dipendenza (basti pensare alla volontà di disputare Gran Premi in nuovi Paesi, allo sforzo per portare piloti di altre nazionalità), si scopre che il legame con l’asse Spagna-Italia è in realtà sempre più forte. Un esempio: Il GP d’Ungheria sul lago Balaton non si disputa? Ecco pronto il Motorland Aragon, col risultato che un terzo dei Gran Premi (6 su 18) ora si corre in queste due nazioni.

 

 

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