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Merzouga Rally 2011

Vince il polacco Przygonski. L'organizzatore Edo Mossi fa un bilancio sull'evento

Moto - News: Merzouga Rally 2011

Lo scorso mese si è tenuto il Merzouga Rally 2011 nello splendido paesaggio del Marocco. Diversi i nomi importanti iscritti all’evento, tra cui il polacco Jakub Przygonski ed il suo compagno di squadra Mareck Dabrowsky, il Campione del Mondo Cross Country, il portoghese Helder Rodrigues, lo spagnolo Jordi Viladoms… ma soprattutto tanti italiani: il mitico Giovanni Sala, diversi campioni di Motorally quali Paolo Ceci, Alessandro Zanotti (ha preso anche parte alla Dakar 2011 N.d.R.), il nostro pilota che ha preso parte alla Sei Giorni di Enduro, Alessandro Botturi e tanti altri, per un totale di 56 moto al via.

VITTORIA A PRZYGONSKI

A vincere è stato il polacco Jakub Przygonski, secondo nel Mondiale Cross Country, seguito dall’italiano Paolo Ceci e dallo yamahista portoghese Helder Rodrigues. Segnaliamo la vittoria nella categoria Lite di Ivo Zanatta, seguito dalla KTM di Giò Sala.

IL BILANCIO DI EDO MOSSI

Un rally, quello del Merzouga, che si fa sempre più importante, visto che era appena alla sua seconda edizione e ha registrato ben cento mezzi iscritti, undici nazioni rappresentate e oltre duecentocinquanta partecipanti tra concorrenti, accompagnatori, familiari e staff. A fare un bilancio è l’organizzatore, Edo Mossi, particolarmente soddisfatto dell’evento.

"Siamo riusciti a dare un segnale forte! Questa è la mia più grande soddisfazione. Lo scorso anno, al nostro debutto, l’evento è stato un vero successo, la vera sfida era ripetersi, migliorare e aumentare i numeri. Sono contento perché il rally è letteralmente raddoppiato a livello di iscritti".

Naturalmente, non essendo un rally "da Mondiale", molti si aspettavano una competizione più semplice, ma invece si sono trovati ad affrontare alcune tappe impegnative sia sotto il profilo della navigazione, che quello fisico. "Un rally in Africa è per definizione duro. Non credo che gli amatori abbiano sofferto troppo, ma sicuramente avranno faticato tanto, questo sì. Le prime gare che ho fatto in Africa come pilota, anch’io faticavo moltissimo, ma quando arrivavo al traguardo, la felicità era proporzionale alla fatica. Oggi purtroppo sono cambiate un po’ le cose, ma al Merzouga si faticherà sempre. Mal che vada, un pilota può sempre fare un solo giro…".

In questa edizione sono stati percorsi circa 1.000 chilometri. "Jakub Przygonsky, il primo classificato, ha impiegato complessivamente 14 ore e 28’. Al Rally dei Faraoni i chilometri sono 2.700 e Marc Coma quest’anno li ha percorsi in 24 ore. Ciò vuol dire che se il Merzouga fosse stato lungo quanto la gara delle Piramidi, a Przygonsky ci sarebbero volute un po’ più di 39 ore per completare il percorso. Questo denota quanto sia impegnativo e tecnico il tracciato del Merzouga Rally: la velocità media molto più bassa infatti è dovuta ad un terreno sabbioso con dune molto alte e tanti cambiamenti di direzione, perché la navigazione è molto difficile".

Quest’anno, per l’iscrizione il numero era chiuso a 50 moto e non ci sono stati problemi a chiudere con il pieno. Un numero basso, scelto per offrire sicurezza ai concorrenti, ma per l’edizione 2012 si pensa di aumentare le iscrizioni di 20 posti. E Edo Mossi, parla anche di sicurezza: "La cosa più confortante è che abbiamo avuto un numero limitatissimo d’infortunati, solo due e di livello medio…. E questo è dato da una cura maniacale del percorso e da una seconda segnalazione a terra dei pericoli importanti. Il nostro fiore all’occhiello resta la rapidità d’intervento dell’equipe medica, capace di essere sul posto con un tempo di reazione inferiore ai 10 minuti. Non solo, la presenza sul percorso di una persona dell’organizzazione ogni 20 km ha messo a proprio agio tutti i partecipanti".

Per l’anno prossimo non cambierà molto, ma l’organizzazione prevede qualche "affinamento": "La formula del Merzouga Rally funziona e non credo che vada cambiata, occorre solo affinare qualche dettaglio. La novità sarà una speciale da 300 km del tutto inedita. Non solo, ascoltando i suggerimenti dei concorrenti, vogliamo eliminare la tappa con tre anelli uguali, cercheremo di differenziare al massimo un anello dall’altro e alcuni giorni andremo in zone nuove. I costi per l’anno prossimo poi, saranno i medesimi, ma ci saranno nuovi servizi che aiuteranno i piloti ad abbassare i costi".

Il Merzouga è spesso etichettato come un rally low cost, ma Mossi non è d’accordo: "Questa etichetta proprio non mi piace! I rally sono poco frequentati poiché troppo cari. Noi stiamo molto attenti alla politica dei prezzi e siamo in grado di offrire una quota d’iscrizione non esosa e di gran lunga inferiore agli altri rally africani. Ci stiamo muovendo inoltre per far abbassare gli importanti costi aggiuntivi che un pilota deve affrontare per partecipare ad un rally. Una trasferta in Africa costa: noi offriamo il trasporto dei mezzi ad un prezzo politico e un paddock fisso con vari servizi utili in modo da non spostare mezzi e materiale dall’ Europa. L’assistenza è un costo che incide molto, da noi l’iscrizione dell’assistenza è data ad un prezzo da amico. Una moto da Rally (vera o finta) ha un costo elevato, per questo al Merzouga ci si può iscrivere con la moto da enduro".

L’organizzatore "chiude" parlando di quello che sarà il Merzouga 2012… e non solo: "Nel 2012 il nostro impegno raddoppia ed esordiremo con l’Xrally, una gara che si sviluppa in tre tappe più un prologo da 60 km. Si svolgerà a Marrakesh dal 5 al 9 giugno. La formula è quella del Merzouga, ma grazie alla facilità con cui si raggiunge questa bellissima città, puntiamo ad organizzare anche interessanti eventi promozionali per gli sponsor. Ma non ci fermiamo qui, un’altra gara europea farà da "campionato" con un premio in denaro per la categoria Rally-lite, la classe in cui crediamo e che vogliamo sviluppare. I rally africani sono in crisi. Il Merzouga Rally è una filosofia, un modo di vivere, che piace ed è seguito. Noi guardiamo al futuro e cerchiamo di trovare soluzioni, non vogliamo stare ad aspettare. Magari sbagliamo, ma almeno ci proviamo".

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