I confronti di moto diverse, con piloti diversi, sulla stessa pista ma in momenti diversi non dovrebbero essere mai fatti. Troppe, infatti, sono le variabili, a partire dallo stato della pista, dalla sua gommatura, per finire alle condizioni climatiche.
E’ difficile però non cadere in tentazione in questo momento dell’anno dove il principale argomento di conversazione sembra essere quello sulla competitività delle CRT nei confronti delle MotoGP “pure”.
Soprattutto perché sembra – ma suona anche semplicemente come una minaccia – che il numero 1 della Dorna, Carmelo Ezpeleta, voglia sfacciatamente favorire i prototipi…di serie a partire dal 2013.
La situazione regolamentare attuale, infatti, favorisce ancora nettamente le MotoGP e non saranno 3 litri di benzina in più nel serbatoio (24 al posto di 21) ed il doppio dei motori a disposizione (12 al posto di 6) a cambiare le carte in tavola.
La differenza fra i due tipi di moto infatti non è solo al livello di progetto, tanto da far dire a Filippo Preziosi “una mezzo progettato espressamente per le competizioni sarà sempre più veloce di una moto di serie elaborata”, ma anche di investimenti relativi al suo sviluppo. Ma non basta.
Le MotoGP, difatti, possono contare su una elettronica particolarmente sofisticata, che nessun team privato potrà affrontare. Dunque non c’è speranza?
No, signori, non c’è, anzi non ci sarebbe se giocassimo con tutte le carte sul tavolo, ma non sarà così. Sembra infatti che la Dorna, infatti – smettiamo di parlare della FIM perché purtroppo la Federazione Internazionale non ha praticamente voce in capitolo – voglia stringere la garrota (trattandosi si spagnoli…) attorno al collo dei prototipi. Si parla di una centralina unica, ma anche di un limitatore di giri posto ben al di sotto dei 15.000. A questo punto nel 2013 le prestazioni potrebbero essere livellate al punto da mettere una MotoGP ed una Superbike quasi sullo stesso piano. Anche perché, lo sappiamo tutti, le attuali SBK non sono delle “vere” derivate di serie. Le migliori di esse infatti sono piuttosto dei semi-prototipi.
Tanto che per l’Aprilia (ma BMW e Yamaha sono nella stessa lega) circola la battuta: “la RSV-4 è irregolare sia come CRT che come SBK”.
Ma qual’è la situazione attuale?
Per farci una idea abbiamo esaminato i tempi in qualifica della Superbike e della MotoGP in tre circuiti: Phillip Island, Assen e Brno.
Le differenze vanno dai 0.6 secondi che hanno diviso il compianto Marco Simoncelli da Carlos Checa, ai 2” presi da Max Biaggi sulla “sua” Brno da Casey Stoner. In mezzo c’è il secondo di differenza fra Stoner e Checa a Phillip Island.
Nella tabella a fianco potete vedere i tempi delle rispettive pole e la migliore prestazione della più accreditate fra le attuali CRT, l’Aprilia RSV-4, con al fianco il tempo equivalente del pilota della MotoGP e la sua posizione in qualifica.
In due su tre casi esaminati il dominatore della Superbike, Checa, è stato l’autore della Superpole, ma solo ad Assen ha dato un distacco sensibile alla prima Aprilia, 4° con Haga. Comunque vale la pena sottolineare che la Ducati non rientra nelle regole della CR, essendo 1200 cc e con un alesaggio superiore a 81mm.