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Suzuki a EICMA 2011 - Intervista a Fabio Enrico Gervaso

OmniMoto.it a confronto con il Direttore Commerciale di Suzuki Italia

Moto - News: Suzuki a EICMA 2011 - Intervista a Fabio Enrico Gervaso

Il Salone di Milano Eicma 2011 è stata per OmniMoto.it l’occasione di conoscere di persona il neoincaricato Direttore Commerciale di Suzuki Italia, il dott. Fabio Enrico Gervaso.
Allo Stand della Suzuki a EICMA, con il dott. Gervaso, abbiamo parlato di nuovi modelli sia di moto che di scooter, di mercato e… anche di cambi a doppia frizione… vediamo come è andata.

Dott. Gervaso, può farci una panoramica dei modelli Suzuki presentati ad EICMA 2011? Quali saranno i prodotti chiave per il vostro 2012?
"La principale novità è ancora la V-Strom 650, che ha debuttato a metà 2011 ma che vedrà nel 2012 il suo primo anno completo di commercializzazione. La moto è disponibile con una ampia gamma di accessori per personalizzarla al meglio. Poi abbiamo la GSX-R 1000, la nostra regina supersportiva che completa la gamma che già prevede i modelli 600 e 750. La GSX-R 1000 è completamente rinnovata nella parte termica, grazie a pistoni più leggeri derivati dalla MotoGP. Una moto che ha delle caratteristiche di guida che sono un riferimento al punto che GSX-R è diventato quasi un "brand name", un’icona di sportività e prestazioni.

Parliamo di mercato 2011, come si è chiuso per Suzuki Italia, facendo anche un confronto con il 2010?
"Sicuramente il 2011 è stato un anno difficile e sfortunatamente anche il 2012 non migliorerà. Noi stimiamo che ci potrebbe essere una ripresa a partire dal 2013".

Nella sua opinione, quali sono i reali motivi di questa contrazione del mercato, a livello globale? Sono le linee di prodotto che non interessano più?
"Mah, naturalmente la crisi c’è a tutti i livelli, non solo nel settore moto, quindi è la stessa crisi generale a rallentare anche il settore delle moto. Al tempo stesso è anche vero che la nostra gamma al momento, con alcune eccezioni, è una gamma abbastanza impoverita. La strategia di Suzuki negli ultimi anni è stata quella di limitare i danni, e la Casa c’è riuscita in maniera ottimale. Limitando i danni, però, Suzuki ha anche dovuto rallentare lo sviluppo dei nuovi prodotti, che adesso è ripartito a pieno regime ma che, per una sorta di "effetto volano", avrà bisogno di qualche anno per portare alla luce i nuovi progetti".

La vostra clientela si aspetta delle novità succose nel mondo scooter, dove in passato Suzuki ha fatto realmente "brand" con il Burgman. Qual è il futuro di questo modello?
"Il paradosso del Burgman, che è una sfortuna per Suzuki, è stato di aver creato anni fa un prodotto molto all’avanguardia, che è attualissimo tutt’oggi a livello tecnico e con un’estetica che è ancora al top della categoria. In questo senso tutto ciò ci penalizza, perché ci manca la possibilità di avere una novità, ma è anche vero che andare a toccare un modello vincente e che è ancora ai massimi livelli può essere un rischio per l’incolumità del modello stesso.
Al tempo stesso è anche vero che stiamo lavorando sulla nuova versione del Burgman ma dovremo aspettare ancora un anno e mezzo o due per vederla su strada"
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La nuova Suzuki V-Strom è arrivata sul mercato ed ha avuto subito un ottimo riscontro. Quale sarà l’evoluzione di questo modello, tornerà ad essere una famiglia completa?.
"V-Strom tornerà sicuramente ad essere una famiglia, ma in questo momento siamo fortemente concentrati sulla versione 650 che è arrivata in concessionaria a settembre, in un periodo che sappiamo bene non è propizio per il mercato. La moto ha venduto subito benissimo e il dato migliore è che è stata acquistata in stragrande maggioranza non in sostituzione della vecchia versione, ma da nuovi clienti".

Un tempo era sufficiente vincere le gare per vendere le moto ma oggi non è più così. Quanto è importante oggi il supporto del marketing alle vendite?
"E’ importantissimo, così come è fondamentale anche il contributo del concessionario. Questo perché il cliente si è evoluto tantissimo, grazie anche a tutti i nuovi strumenti di informazione come internet o i canali digitali. Quindi tutte le informazioni che una volta erano limitate alla carta stampata, oggi si sono evolute, quindi il cliente stesso può acquisire nozioni in maniere molteplici. Questo lo rende un cliente più colto, e istruito e bisogna offrire sempre qualcosa in più per catturarne l’attenzione".

E veniamo al tasto dolente: le supersportive sembrano non incontrare più i favori del pubblico. Suzuki lo scorso anno ha lanciato le GSX-R 600 e 750 e quest’anno rilancia forte con il 1000. Torneranno le sportive a vendere numeri interessanti o diventeranno una nicchia marginale?
"Se guardiamo alle vendite, quella delle sportive già oggi è diventata una nicchia, questo per vari fattori. Ma ciò non vuol dire che non ci sia più la voglia di guidare e comprare le moto sportive, tutt’altro. Come vediamo il mondo delle sportive è pieno di persone che comprano moto usate, organizzano uscite in pista e quindi hanno ancora la passione per la moto sportiva. Ad oggi, causa anche la crisi, non possono permettersi l’acquisto di una moto nuova, ma siamo sicuri che la voglia di farlo c’è; bisogna solo aspettare che si creino di nuovo i presupposti economici".

Guardando i vostri competitor e in particolare la Honda, si nota come qui ad EICMA questo marchio abbia sancito l’estensione del cambio a doppia frizione anche su modelli entry level. Lei pensa che, come successo sulle auto con Porsche nelle competizioni e Volkswagen nella produzione, questi sistemi si estenderanno su larga scala sulle moto o no?
"Da parte mia penso che il motociclista sia sempre un purista. E’ una persona che sceglie di andare in moto proprio per le emozioni che questa è in grado di regalare, quindi a volte rifugge dall’eccesso di tecnologia e dalla facilitazione alla guida. In macchina è diverso: tutti quanti, dopo che abbiamo provato un cambio automatico, non possiamo più farne a meno, ma perché la guida di un’auto non motiva a voler cambiare le marce in maniera sportiva. La moto è diversa, anche nell’andare ad accompagnare il bimbo a scuola uno ha il piacere di guidare e cambiare le marce avendo l’intero controllo del mezzo. Io penso che questo fattore rimarrà sempre".


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