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VIDEO Triumph ed MV: Tre in comune

Triumph Daytona e MV Agusta F3 all'Eicma: le uniche due supersportive con 3 cilindri

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La filosofia è la stessa, ma a dividerle ci sono ben 1400 chilometri di distanza. Hinkley da un lato, Schiranna dall'altro. Triumph ed MV Agusta, due case storiche del motociclismo accomunate da due loro modelli. Stiamo parlando della MV F3 e dalla Daytona, entrambe da 675 cc.

Una scelta unica, quella del tre cilindri, in un segmento già di per se in crisi di vendite, ed inoltre dominato dalle sorelle giapponesi con il loro classico quattro cilindri in linea. Entrambe le case hanno portato al 69esimo Salone di Milano i loro modelli.

RIVOLUZIONE TRE? – Se la tradizione è data dal quattro, la rivoluzione è data dal tre? Un’equazione non del tutto scontata, anzi. Il genio creativo nasce infatti laddove non si hanno – evidentemente - le risorse sufficienti per collimare quanto fatto da altri. Ecco allora la ricerca di strade alternative. Il che non può essere considerato né un pregio, ne un difetto. Semplicemente una scelta. MV Agusta e Triumph di certo non hanno la capacità produttiva di una Yamaha o di una Kawasaki, ed ecco quindi che, dall’Inghilterra prima, dall’Italia poi, sono giunte negli ultimi anni due proposte decisamente interessanti.

DAYTONA CHIAMA - La prima è la Daytona 675, la prima vera Supersportiva Triumph di media cilindrata dell’era moderna. Una moto che fa della compattezza delle dimensioni uno dei suoi cavalli di battaglia. Attenzione però, perché non è l’unico. Il Tre cilindri sprigiona 125 cavalli a 12.600 giri/min, ed una coppia di 72 Nm. Valori che si avvicinano ad una quattro cilindri giapponese, con in più il vantaggio – ovviamente - di avere più tiro ai medi regimi. Una moto che si è presentata all’Eicma senza particolari innovazioni, anzi. La media inglese, ha portato novità per quanto concerne colorazioni e piccoli dettagli, ma il cuore è rimasto inalterato, così come il comparto ciclistico, con la forcella a steli rovesciati da 41mm ed il mono completamente regolabile per alte e basse velocità. Ovviamente in bella mostra la versione R, con la forcella Ohlins da 43 millimetri e le pinze Brembo Monoblocco 4X x 34 all’anteriore, ed il mono posteriore sempre marchiato Ohlins. E’ questa la versione che può essere confrontata con la media di casa MV Agusta, arrivata solo l’anno scorso, ma che promette battaglia in questo segmento.

MV AGUSTA F3MV AGUSTA RISPONDE – La F3, attesa per anni da tutti gli appassionati del marchio di Schiranna, è stata presentata ufficialmente durante lo scorso salone di Milano. Un’attesa – sembrerebbe - ben riposta: la media varesina ha offerto delle soluzioni uniche, decisamente avveniristiche, come l’albero-motore controrotante. 128 i cavalli dichiarati a 14.500 giri/min, ed una coppia di 71 Nm. Valori non dissimili da quanto presentato dalla Triumph, soprattutto per quanto concerne la coppia, ma 3 cavalli in più, e soprattutto 1900 giri motore in più. Inutile parlare di quanto sia compatta questa media supersportiva, o del suo design, figlio del corso stilistico nato dal genio di Massimo Tamburini, e realizzato da Adrian Morton.

IL RESPONSO IN PISTA - L’ideale sarebbe ora poter vedere queste due creature poter battagliare in pista stabilmente, al fianco delle quattro cilindri, per poter capire fino in fondo se questa scelta - quasi filosofica - possa premiare o meno.

Triumph in realtà, negli ultimi anni ha disputato il Mondiale Supersport e, se da una parte è vero che non si possono fare ragionamenti globali, considerando come le competizioni rechino con sè tutta una serie di variabili, dall’altra non si può fare a meno di notare che la 3 cilindri inglese ha raggiunto risultati altalenanti, in un mondo dominato dalle 4 cilindri di Yamaha e Honda. La sensazione è che - nelle competizioni - la differenza la faccia l’esperienza accumulata negli anni . Non resta che augurarci di vedere in pista il prima possibile una MV Agusta F3. Nel frattempo, godetevi una pillola delle due Tre cilindri supersportive in bella mostra all’Eicma di Milano.

 


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