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Toseland: "MotoGP avanti per Sic"

L’ex Tech 3 offre la sua testimonianza sull’esuberante pilota 24enne

MotoGP: Toseland:

James Toseland si è aggiunto al folto numero di colleghi e addetti ai lavori che in questi giorni hanno commentato il tragico incidente che ha tolto la vita a Marco Simoncelli a Sepang. Il due volte iridato Superbike, fresco di ritiro dopo un grave infortunio al braccio destro ad Aragon, sostiene, come molti altri, che la dinamica dell’incidente fosse imprevedibile.


“È stata una fatalità – ha detto in un’intervista alla BBC SportNon credo che possiamo rendere questo sport molto più sicuro di quanto già sia. Questo è un mestiere pericoloso. Il prezzo più alto da pagare è la propria vita”.


L’innata simpatia e genuinità del ragazzo di Coriano hanno lasciato ricordi indelebili a chiunque abbia conosciuto il “Sic” in quella specie di grande famiglia raccolta che è il motomondiale, Toseland incluso. “Marco era un ragazzo splendido – ha detto – Era calmo e affabile fuori dalla pista ma, una volta indossato il casco, era tra gli atleti più feroci là fuori. Credo che tutti ne invidiassero la chioma folta, il carisma, e la voglia di vincere. Era un grande campione.


Un pensiero va anche all’amico ed ex-compagno di squadra Colin Edwards, che, insieme a Valentino Rossi, è stato coinvolto nell’impatto con la Honda numero 58“Immagino quanto possa star male, ma non avrebbe potuto fare nulla – ha evidenziato – È successo tutto molto in fretta, e incidenti del genere non capitano spesso, soprattutto con le protezioni che usiamo ora. Ci vorrà del tempo, ma spero che Colin riesca superare questo momento”.


Al contrario dell’incidente di Tomizawa a Misano, questa volta il carosello della MotoGP si è fermato. Almeno fino a Valencia, ultima tappa del mondiale, prevista il 6 novembre. Il team di Fausto Gresini, che aveva già perso l’alfiere Daijiro Kato nel 2003, ha già dichiarato che non prenderà parte all’appuntamento né ai test successivi. Per Toseland, la gara deve invece svolgersi per onorare Simoncelli“È successa una cosa orribile – ha detto – Ma il motociclismo è uno sport fantastico, che molta gente ama. Non credo che il campionato si debba fermare. Deve anzi continuare come tributo a Marco.




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