Viste le polemiche che hanno martoriato negli ultimi mesi questo week end nipponico, il GP del Giappone non poteva che essere la gara più matta dell'anno, una delle gare più strambe degli ultimi anni.
Se da un lato è stato scongiurato il rischio pioggia, dall'altro questo GP non si è fatto mancare nulla. E' stato un susseguirsi di colpi di scena per tutti i 24 giri di gara, iniziando da una partenza con triplice jump start (di Dovizioso, Simoncelli e Crutchlow) e una scivolata di Valentino Rossi alla seconda curva dopo la partenza, che l'ha messo ko.
Alla fine, su 19 piloti iscritti e 18 schierati (vista la defezione di Abraham per lo strascico dell'infortunio di Aragon) sotto la bandiera a scacchi di piloti ne sono arrivati 13.
Il migliore è stato Dani Pedrosa, che ha distaccato Jorge Lorenzo (2°) di oltre 7 secondi, in una gara, almeno per lui, vinta a mani basse e che riporta il pensiero alla sfortunata stagione che poteva renderlo competitivo per il titolo, ma al quale, ancora una volta, gli ha negato l'accesso.
L'esile spagnolo ha consegnato così la pirma vittoria della Honda sul circuito di proprietà della casa giapponese dall'era delle 800cc, Honda che tra l'altro conduce la classifica costruttori della MotoGP.
"E' stato difficile - ha detto Pedrosa - perché alla partenza il movimento del jump start di fianco a me non è stato facile da gestire. Poi con i problemi degli altri piloti la mia situazione è migliorata ma ho sentito il fiato sul collo di Stoner per tutta la gara".
Ad Jorge Lorenzo è andata una seconda posizione che denota costanza e lucidità, e che gli infila in tasca altri 20 punti preziosissimi per la rincorsa verso il titolo.
"Penso che uno dei problemi della mia gara - ha ammesso Lorenzo - sia stata una cattiva partenza: alla seconda curva Rossi mi ha toccato e ho perso posizioni. E' stata una gara strana e combattuta, sono successe molte cose. Nel finale di gara speravo in qualcosa di più perché normalmente Pedrosa negli ultimi giri ha sempre qualche problema in più di me, ma questa volta non è successo. Gli faccio i miei complimenti"
Gara sfortunata per Casey Stoner, il grande favorito di questo week end: un problema di allargamento delle pastiglie dei freni distaccatesi in frenata l'ha risvegliato dal sogno di un ulteriore primo posto. Stoner avrebbe voluto vincere qui per assicurarsi la vittoria del titolo in Australia, eventualità che a questo punto un po' si allontana, visto che nella classifica mondiale è sempre leader (300 punti) ma con un distacco da Lorenzo (2°) di 40 punti. Dovizioso mantiene il terzo posto con 198 punti e Pedrosa il 4°, con 195.
"E' andato tutto abbastanza bene - ha dichiarato l'australiano - fino a quando, ad un certo punto, ho avuto dei problemi di sbacchettamento all'anteriore e quando ho preso la leva del freno ho dovuto pompare due volte per ritrovare la frenata ma a quel punto si è sollevata la gomma posteriore e non ho potuto fare a meno di uscire di pista. Mi dispiace ma non è stato possibile fare meglio di così; faccio i miei complimenti a Dani, che comunque è stato molto bravo".
Per Valentino Rossi il GP del Giappone è durato lo spazio di due curve, quando stretto tra le due Yamaha di Spies e Lorenzo,è finito nella ghiaia.
La gara (24 giri, 19° all'aria e 31° all'asfalto).
Grande assente nello schieramento Karel Abraham, a causa del trauma cranico riportato nella scorsa gara di Aragon.
Quando si spegne il semaforo c'è un jump start di Dovizioso, che inganna anche Simoncelli e Crutchlow, i quali anticipano la partenza. Alla prima curva Rossi si trova tra Spies e Lorenzo: Valentinoi non trova la traiettoria giusta e finisce a terra con Spies. Il texano però si rialza e prosegue la gara.
Al primo giro transitano per primi Stoner, Pedrosa, Dovizioso, Lorenzo e Simoncelli.
Al giro 2 scivola Barberà; per lo spagnolo (portato in barella al centro medico con frattura della clavicola destra) la gara finisce qui.
Al giro 5, Stoner ha problemi con le pastiglie dei freni e fa un dritto. L'australiano rientra dalla ghiaia in settima posizione.
Al sesto giro Dovizioso e Simoncelli effettuano la penalty del ride through dovuta ai jump start, subito dopo è la volta di Crutchlow: al loro rientro in gara, Dovizioso è 9°, Simoncelli 11° e Crutchlow 16°.
Al 9° giro conduce Pedrosa inseguito da Lorenzo, dietro a mezzo secondo, poi Bautista a 8 secondi dalla testa, Hayden e Stoner (a 9,2sec). Poi passano Elias (6°), Dovizioso, Aoyama, Edwards, Simoncelli (10°), De Puniet e Spies (12°).
Al giro 11 Hayden fa un errore, esce sulla ghiaia e rientra 5°, intanto Stoner passa Bautista e si porta in terza posizione, a 10 secondi da Lorenzo (2°).
Al 14° giro scivola la Ducati Pramac di Cudlin e subito a seguire scivola anche Bautista: la sua Suzuki striscia a gran velocità; di 19 piloti iscritti, ne sono rimasti in pista 14.
A sette giri dalla fine, Toni Elias scivola alla curva 5 mentre è in sesta posizione. La gara dello spagnolo finisce così.
Appuntamento con il prossimo GP di Phillip Island venerdì 14 ottobre.