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Indy: trattative aperte, futuro incerto

Meno incassi, più GP: matrimonio difficile per MotoGP e la capitale del  motore

Moto - News: Indy: trattative aperte, futuro incerto

Nonostante la prima gara in assoluto corsa ad Indianapolis, oltre cento anni fa, sia stata in effetti di moto, e non di auto, la capitale dell'Indiana non ha mai mostrato una passione travolgente per le due ruote. Per lo meno, non per quelle di importazione europea: ogni anno, i botteghini vendono meno biglietti, quando si tratta di Motomondiale: nelle tre giornate, poco più di 174.000 nel  2008, 146.000 e spiccioli nel 2009, un po' più di 136.000 nel 2010. La MotoGP ha un futuro, tra i campi di grano della Corn Belt?

Dorna e l'Indianapolis Motor Speedway stanno trattando. Il contratto scade quest'anno; Carmelo Ezpeleta e Jeff Belskus, amministratori delegati delle due società, cercano una quadratura del cerchio. Non facile; c'è interesse da ambo le parti perché la collaborazione continui, ma costi e ricavi sono da tenere in attenta considerazione. Per ragioni pratiche, la Dorna (che ha rinnovato l'intesa con Laguna Seca, in California, e ne ha siglata un'altra con il circuito di Austin, nel Texas) preferirebbe che due Gran Premi si corressero in successione, in due week-end consecutivi. Spostare ad altra data l'appuntamento di Indianapolis, per affiancarlo ad uno degli altri due, non attira molto Belskus, per problemi di conflittualità con altri appuntamento per loro molto importanti (Formula Indy e Nascar).

Comunque, si tratta. Spesso, gli annunci che comunicano l'estensione degli accordi vengono diffusi nel fine settimana di gara; è già sabato, però, e non si sentono ancora fremiti.

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