L'Harley-Davidson di Capitan America

In questi giorni è arrivata nelle sale cinematografiche italiane la trasposizione filmata di un classicissimo del fumetto americano: Capitan America.
Chi conosce la striscia statunitense non avrà bisogno di questo articolo, ma un profano del genere sicuramente scoprirà qualcosa di nuovo. E siccome anche chi scrive questo articolo non ha mai letto una sola pagina di Capitan America, mi metto in prima persona tra quelli che oggi hanno scoperto una cosa nuova.

La storia di Capitan America è quella di Steve Rogers un giovane americano gracile e asmatico impersonato da Chris Evans che si arruola nell’esercito statunitense per combattere la seconda guerra mondiale. Steve non ha però le qualità per essere un buon soldato e accetta così di essere inserito in un programma governativo segreto che gli fa acquisire delle qualità straordinarie. Il soldato diventa così il supereroe nazionale di tutti gli Americani e lotta contro i nazisti e contro Teschio rosso, che impersona il classico alter ego cattivo, al servizio di Hitler.

EASY RIDER, CAPITAN AMERICA E L’HARLEY-DAVIDSON
Supponiamo per un attimo che non abbiate mai letto Capitan America, ma che siate dei motociclisti appassionati. A questo punto possiamo asserire quasi con certezza assoluta che avete visto, almeno una volta nella vita, il film "Easy Rider", diretto e interpretato da Dennis Hopper, con Peter Fonda e un giovanissimo Jack Nicholson.
Beh, se tutto ciò è corretto, per voi "Capitan America" non è altro che il chopper con il serbatoio a stelle e strisce, guidato nel film da Peter Fonda.
Se due più due fa ancora quattro sarete portati, come me, a pensare che quella moto era uguale a quella del famoso supereroe, ma così in realtà non è, perché Steve Rogers, essendo un soldato, non andava di certo in giro con un chopper, bensì con una moto militare, che ovviamente, la Harley-Davidson, ha ricostruito per le riprese del film.

WLA LIBERATOR 1924

La moto di Capitan America in realtà, è sì una Harley-Davidson, ma è un modello militare, la WLA Liberator del 1942. Negli intenti di William Harley, infatti, c’era il desiderio di battere la concorrenza dell’epoca, che si chiamava Indian, nella fornitura delle moto per l’Esercito.

La moto derivava da un modello civile la Harley "W", che a sua volta discende dalla "D", la prima moto di Milwaukee ad essere equipaggiata con il motore Flathead. L’Harley W venne declinata poi nelle versioni WL, WS, WLD, WLDR e, appunto WLA, dove la A sta per "Army".
La WLA differiva dal modello in commercio per la totale eliminazione delle cromature, per diminuire la visibilità della moto, e per la verniciatura mimetica. Prevedeva poi tutti gli accessori militari come i paragambe, il portapacchi posteriore, le bisacce, la cassetta per le munizioni e l’ovvio mitragliatore con la sua custodia.
Vennero poi migliorate le sue attitudini fuoristradistiche, cambiando i parafanghi e montando una protezione sotto al motore. Il cambio era a bacchetta sulla sinistra del serbatoio e la frizione era a pedale.
Il motore era il Flathead 45 pollici cubici (740 cc) a valvole laterali con teste in lega leggera e cilindri in ghisa. La potenza era di soli 23 cavalli e permetteva alla moto di raggiungere circa i 110 km/h.

Insomma, questa moto era davvero molto lontana dall’immagine che la grande maggioranza dei motociclisti ha, e la potete vedere in azione nel documentario che vi mostriamo, realizzato dalla Harley-Davidson.