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Vacanze in moto: le strade più belle d'Italia - Le ALPI

Vi consigliamo un po' di itinerari da fare durante le ferie estive

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Quando il Direttore mi ha chiesto di preparare un articolo sulle strade più belle da fare in moto in Italia, da un lato mi sono sentito onorato di essere scelto come mototurista competente, ma dall’altro non ho potuto non esclamare: "Le strade d’Italia sono tutte belle! Non è possibile fare una classifica!"
Detto ciò, fallito il tentativo di malcelare scarsa propensione a picchiare le dita sulla tastiera, ho cercato di mettere ordine nei miei ricordi di viaggio e buttar giù un po’ di buoni consigli per chi ha deciso di passare le proprie ferie a girovagare per lo Stivale.

Visto che, nonostante abbia viaggiato in lungo e in largo per il Bel Paese, sarebbe impossibile avere una completa visione di tutte le belle strade d’Italia, vi prego di non infierire se ne dimenticherò qualcuna e se, non conoscendole, non ne citerò moltissime. Anzi, esorto proprio i lettori a commentare aggiungendo gli itinerari più belli che conoscono, in modo da poter arricchire la lista il più possibile.
Iniziamo oggi con l’arco alpino, che giocoforza fa la parte del leone in questa speciale classifica, per passare nei prossimi giorni allo stivale, dal Italia del Nord fino al Centro, per poi trattare il Sud e le Isole in un terzo articolo.

SULLE ALPI

Iniziamo con i classici, con quei percorsi che una volta nella vita ogni motociclista deve fare.
Partiamo quindi dai Passi Alpini più belli che durante i mesi estivi sono gettonatissimi per via del clima mite (quando non freddo) dai motociclisti. Il 90% delle valli alpine è bellissimo da fare in moto e quasi tutti i Passi vi permetteranno pieghe molto soddisfacenti. Cercherò di elencare la strade più interessanti, ma se vi trovate di fronte a un bivio davanti a un cartello che indica una valle sconosciuta, seguitelo senza paura, troverete sicuramente un itinerario interessante.

Passo dello Stelvio

Principe di tutti i passi alpini, quello dello Stelvio costituisce con i suoi 2.758 metri il valico più alto d’Italia, secondo per pochi metri solo al Col de l’Iseran in Francia.
Vi consigliamo di percorrerlo da Bormio in direzione dell’Alto Adige, perché il versante lombardo ha curve più ampie e belle da guidare, mentre quello a nord ha tornanti strettissimi che premiano più il panorama che la guida pura.

Passo Gavia

Visto che siamo dalle parti di Bormio, merita sicuramente una visita il Passo Gavia, che da Bormio va in direzione di Ponte di Legno. La strada non è particolarmente affascinante per fare grandi pieghe, ma i panorami (quando non nevica ovviamente…) sono mozzafiato. Degno di nota, poi, il ristorante della baita che c’è in cima al Passo, dove si mangia divinamente

Passo Rombo

Per chi non lo conoscesse, il Passo Rombo costituisce una di quelle strade che, a mio avviso, un motociclista deve assolutamente provare, almeno una volta nella vita. Il Rombo lo potete imboccare dalla Val Passiria, e percorrere fino a svalicare in Austria nella Ötztal. Il panorama vi farà sentire sulla luna… in quota il Passo Rombo attraversa piccole valli in mezzo alla neve tagliate solo dal suo asfalto e qui il silenzio regna davvero sovrano. Attenzione: la strada è a pedaggio, quindi se volete risparmiare i 12/14 euro richiesti, evitate questa strada. Non pensateci e pagate senza timore… vi regaleranno anche un adesivo da mettere sul bauletto della moto.

Passo di Monte Giovo

Rimaniamo in zona consigliandovi un’altra strada bellissima, quella che dalla Val Passiria va a Vipiteno attraverso il Passo di Monte Giovo (chiamato anche Passo Giovo).
Anche qui troverete panorami fantastici che iniziano con verdi boschi di conifere per finire agli alpeggi in quota pieni di animali al pascolo.
La strada è bellissima per guidare e il versante più bello (e recentemente asfaltato) è quello che guarda verso Vipiteno. Ho scritto degli animali al pascolo non per caso… Attenzione ai ricordini che spesso si trovano a centro curva…

Il Giro dei Quattro Passi

Non possono mancare in questa descrizione le mitiche strade che costituiscono il Sellaronda, ovvero il Giro dei Quattro Passi: Pordoi, Sella, Gardena e Campolongo. Tanto famosi d’inverno per chi ama lo sci, altrettanto famosi d’estate per chi vuole ammirare paesaggi incredibili. Si può percorrere sia in senso orario che antiorario, vi consigliamo di scegliere in base all’orario del giorno e del sole. Si può imboccare dalla Val Badia, dalla Val Gardena, dalla Val di Fassa o dal versante Veneto.
Vi consigliamo solo di evitare, nei mesi estivi, le giornate di sabato e domenica: il traffico di auto, camper e pullman è veramente fastidioso.

Il Vajont e la Val Cellina

La statale 251 della Val di Zoldo e Val Cellina attraversa le regioni del Friuli e del Veneto e, sebbene non sia una delle strade più belle d’Italia in assoluto, merita una visita per sfiorare anche per pochi minuti la tragedia del Vajont che quasi cinquant’anni fa spazzò via quasi 2000 vite umane.
Potete imboccare la SS 251 dal lato friulano, da Maniago o da Vajont, per raggiungere la sommità della diga, e poi ridiscendere verso Longarone. Perdete qualche minuto a passeggiare per Erto, e poi lungo la discesa a valle fermatevi a guardare l’imponenza austera e tragica della diga del Vajont. Siamo sicuri che ricorderete a lungo questi luoghi. Se volete alleggerire un po’ i pensieri potete proseguire verso la Val Zoldana fino a Selva di Cadore, e da lì siete a pochi chilometri dal Giro dei Quattro Passi.

Il Passo dello Spluga

Torniamo verso ovest in Lombardia con un altro classicissimo: il Passo dello Spluga. Si raggiunge molto facilmente da Chiavenna, prendendo a sinistra per la SS36 del Lago di Como e dello Spluga. In breve vi ritroverete a percorrere una strada con tornanti strettissimi, alcuni dei quali attraversano anguste gallerie scavate nella roccia. Consigliamo una sosta a Montespluga dove potrete mangiare ottimi pizzoccheri e vi consigliamo anche (se il passo è aperto) la discesa verso Splügen in Svizzera.

Il Gran San Bernardo

Spostandoci ancora più a ovest incontriamo altri tracciati meravigliosi. Se vi trovate in Val d’Aosta non potete assolutamente mancare un giro verso il Gran San Bernardo. La strada statale 27 inizia proprio ad Aosta e sale verso i paesi di Gignod, Etroubles, Saint-Rhémy-en-Bosses e arriva al Confine di Stato al Colle del Gran San Bernardo. Inutile avvisarvi di evitare il Tunnel del Gran San Bernardo che si imbocca poco prima di Saint-Rhémy-en-Bosses.

Il Piccolo San Bernardo

Rimaniamo in Val d’Aosta e dal Capoluogo seguiamo la strada statale, o la A5 fino a Courmayeur. Da lì, per andare sul Piccolo San Bernardo, è sufficiente seguire in direzione di La Thuile per la SS26. In questa zona, dobbiamo ammettere che le strade più belle sono quelle sul versante Francese, quindi vi consigliamo di svalicare e prendere a sinistra per la Val d’Isere da cui potrete salire fino al già citato Col de l’Iseran, la strada più alta d’Europa.

Il Moncenisio

Se avete visitato il Col de l’Iseran, sarà quindi automatico rientrare in Italia passando per il Moncenisio. In località Lanslevillard prendete a sinistra in direzione Italia, ma fermatevi poco dopo per una pausa sul Lago del Moncenisio, dove troverete una vista meravigliosa.
La strada ridiscende poi verso la Val di Susa da dove è possibile rientrare verso Torino.

Col di Tenda

Un altro grande classico delle strade italiane è il Col di Tenda. Per raggiungerlo è possibile prendere da Cuneo la SS 20 in direzione di Borgo San Dalmazzo. Da lì la strada prosegue in valle fino a Limone Piemonte dove inizia la parte più bella da guidare. Raggiunta la frontiera vi consigliamo di svalicare in Francia, verso Tenda. La strada vi lascerà senza fiato per la ricchezza di curve e panorami ma, raggiunto il paese di Sospel, se non ne avete ancora abbastanza di pieghe, prendete a destra in direzione del Col de Turini. Lì in cima, se tendete bene l’orecchio, si dice che si senta chiato l’eco dei bolidi da Rally che salgono verso la montagna… ma questa è un’altra storia.

Come detto in apertura, con questo servizio non abbiamo voluto esaurire l’argomento, perché sarebbe impossibile citare tutte le fantastiche strade delle Alpi.
Detto ciò, vi esortiamo ad aggiungere i vostri personali itinerari e consigli, e a contattare la redazione se volete veder pubblicato il vostro itinerario su OmniMoto.it!

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