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Precedenza? Decisiva, ma non troppo

La Cassazione respinge il ricorso di un motociclista

Moto - News: Precedenza? Decisiva, ma non troppo

La Cassazione entra nel campo minato della precedenza stradale, confermando un principio base: chi non rispetta la precedenza ha torto; ma in caso di incidente, se l’altro guidatore non ha osservato il Codice della Strada (magari perché andava troppo veloce), può essere considerato corresponsabile del sinistro. Questo il succo della sentenza 26657/2011.

La vicenda prende spunto, qualche anno fa, da un incidente fra un motociclista siciliano con diritto di precedenza, e un’auto (una Fiat Panda guidata da una signora) che doveva cedere il passo, come chiaramente segnalato dai cartelli stradali. Nell’impatto, la guidatrice riporta lesioni serie: quaranta giorni di prognosi, e successiva asportazione della milza. La signora però non vuole assumersi tutta la responsabilità dell’accaduto, sostenendo che il centauro andasse troppo veloce. In primo grado, il Giudice di pace dà ragione al motociclista: la colpa è solo della automobilista, che ha "incautamente impegnato l’incrocio senza rispettare il segnale di precedenza". Ma la guidatrice insiste e si va in secondo grado: nel maggio 2010, il Tribunale di Palermo le dà ragione, sostenendo che il motociclista è corresponsabile per guida imprudente.

A questo punto, il centauro ricorre in Cassazione e perde ancora. Stando alla quarta sezione penale, la precedenza è fondamentale, però si deve "accertare in concreto il comportamento tenuto dai [guidatori] per verificare se in esso siano ravvisabili profili di colpa".

In ogni caso, è bene ricordare che riveste un ruolo decisivo il verbale delle Forze dell’Ordine, talvolta supportato (nei casi di incidenti molto gravi) da perizie che stabiliscano la dinamica esatta del sinistro.

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