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Malloy Hoverbike: il boxer volante

A metà strada tra elicottero e aspirapolvere, l'incredibile progetto dell'australiano Chris Malloy

Moto - News: Malloy Hoverbike: il boxer volante

Ok ok, non siamo impazziti. Non vogliamo mostrarvi una mucca che vola, né tantomeno convincervi che con il vostro GS potete lanciarvi giù da una rupe e spiccare il volo…
Un po’ più seriamente, oggi vogliamo farvi vedere un affascinante progetto di un elicotterista Australiano, evidentemente appassionato di moto.
L’attore principale di questa storia è, manco a dirlo, un motore bicilindrico boxer di una BMW. L’eclettico V2 a cilindri contrapposti, dopo essere stato impiegato nelle applicazioni più disparate, tra cui anche quella di motopompa antincendio, è stato inserito in una avveniristica struttura in fibra di carbonio, nell’intento di costruire la prima "moto volante".

HOVERBIKE: L’ELICOTTERO PRET A PORTER
Partiamo da un presupposto: l’Hoverbike di Chris Malloy non è una moto ma un microelicottero, però su di esso il pilota siede esattamente come su una moto, e comanda il velivolo attraverso un manubrio… Ma allora è una moto!
Secondo noi sì, questo strano oggetto "volante" che sembra uscito da un film di George Lucas è decisamente più simile a una motocicletta che non a un elicottero, e anche la forma dei due rotori richiama spiccatamente due ruote fatte per andar su strada.
Nell’intento del progettista, l’australiano Chris Malloy c’è di costruire un velivolo ultraleggero, destinato al trasporto di una sola persona, e indicato per raggiungere luoghi impervi dove neanche un elicottero potrebbe arrivare. Una sorta di velivolo personale con il quale eseguire operazioni di salvataggio o umanitarie, ma che potrebbe avere anche applicazioni militari, come lo spostamento rapido di truppe o missioni di avanscoperta.

L’Hoverbike ha un motore BMW R 1200, montato all’interno di una raffinata struttura in fibra di carbonio che permette al veicolo di contenere la propria massa a secco in soli 105 kg.
E’ stato scelto un boxer per motivi essenzialmente legati al suo layout e al raffreddamento ad aria che lo rendono ideale per questa applicazione.

Il funzionamento è relativamente semplice, almeno a livello intuitivo. Il motore è collegato a due eliche in legno, intubate in due grossi collettori. Il flusso d’aria, spinto verso il basso, sostiene l’Hoverbike e, da quanto è possibile capire, tutte le funzioni del moto sono delegate a quattro alette mobili, poste inferiormente.

I loro movimenti coordinati, infatti, sono tali da permettere all’Hoverbike di muoversi avanti e indietro, nonché lateralmente e di rollare.

I comandi della "moto volante" sono tutti al manubrio: il gas è tradizionalmente collegato al motore e permette di salire e scendere di quota. Sul manubrio sinistro è posto un altro comando rotante che permette di avanzare o arretrare. Ruotando il manubrio a destra o sinistra il velivolo si inclina lateralmente e spingendolo in avanti o tirandolo verso il busto l’Hoverbike cabra o picchia.

Il progetto ha già raggiunto le prime fasi di test, che vedono Chris Malloy alzarsi da terra di un metro circa, dimostrando che, almeno ad una prima occhiata, l’Hoverbike sembra funzionare.
I test proseguiranno ora, affidati alla Sydney Helicopters, azienda australiana produttrice di elicotteri; torneremo sull’argomento non appena verranno diramate ulteriori informazioni.
Nel frattempo gustatevi le foto e il video di Malloy che fa delle prime analisi fluidodinamiche del velivolo utilizzando il ben noto metodo dei fili di fumo.

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