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Confermata la riforma della rete carburanti

I dettagli dal Sottosegretario Saglia

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E' arrivata ieri sera la firma del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al decreto legge che contiene le misure più urgenti della manovra finanziaria varata dal governo giovedì. Tra queste, come vi abbiamo già spiegato, c'è all'Articolo 28 la riforma della distribuzione carburanti. Il testo, approvato tra molte polemiche, è stato già pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e prevede, tra le altre cose, la riduzione del numero dei distributori (da 24.000 a 12-13.000). "Questo dovrebbe portare ad un taglio dei prezzi", ha spiegato in un'intervista a La Stampa il sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico, Stefano Saglia. "Noi non possiamo però - ha aggiunto - imporre la chiusura con decreto. Mettiamo a disposizione le risorse per chi vuole chiudere. Miriamo con le nuove norme ad una rete più efficiente e più self service". Vediamo quindi cosa prevede la riforma.

VENDERE CARAMELLE PER ABBASSARE IL PREZZO DEI CARBURANTI
La riforma contenuta nella manovra economica prevede la possibilità per i gestori di vendere pastigliaggi, cioè caramelle e merendine, oltre che alimenti, bevande e giornali. L'obiettivo è abbassare il prezzo della benzina. "Se un gestore ha come unica fonte di reddito la benzina, è chiaro che deve 'caricare' sul prezzo alla pompa - spiega Saglia -. Se invece gli offriamo la possibilità di aprire un bar o ristorante, oppure di vendere i giornali, gli permettiamo di diventare a tutti gli effetti un piccolo imprenditore e di attirare il cliente con un'offerta adeguata. Oggi, a margine della distribuzione, è possibile soltanto l'attività di lavaggio: per ristorazione, bar e giornali servono licenze separate. Con il decreto, invece, tutte queste attività saranno liberalizzate".

MENO IMPIANTI PER RIDURRE I COSTI DI DISTRIBUZIONE
La riduzione del numero degli impianti è uno dei pilastri della manovra, che è stata elaborata in "un anno e mezzo e sedici riunioni del 'tavolo carburanti' con tutti i segmenti della filiera distributiva, dalle compagnie ai rappresentanti dei benzinai", come ha ricordato il sottosegretario. L'obiettivo è passare dagli attuali 24 mila a circa la metà per allinearsi, dicono a Palazzo Chigi, al resto d'Europa."Eliminare i punti di rifornimento minori o in zone difficili da raggiungere permetterà alle compagnie di ridurre notevolmente i costi di distribuzione", puntualizza Saglia. Ma come farà il governo a far chiudere la metà degli impianti? La risposta, secondo Saglia, è negli incentivi messi a disposizioni dalle stesse compagnie. "La riforma destina per i prossimi due anni il 25% del fondo per la razionalizzazione della rete di distribuzione a contributi per la chiusura degli impianti meno efficienti e più obsoleti, anche per quanto riguarda i costi di bonifica, oggi interamente a carico dei gestori, anche se la proprietà è delle compagnie".

"FAI DA TE" CHE TI COSTA MENO
Dimezzando gli impianti grande attenzione è stata posta sullo sviluppo del self service. Questo dovrà essere sempre garantito e disponibile sull'intera rete, così che l'automobilista possa scegliere sempre fra il "servito" e il "fai da te", con prezzi più bassi, per chi vuole risparmiare. "Oggi in molte stazioni di servizio il self service viene attivato soltanto durante l'orario di chiusura - dice Saglia -, invece deve diventare un'opzione praticabile anche durante l'orario di apertura".

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