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Falcon Motorcycles: The Black

Definirla un gioiello, è troppo poco

Moto - News: Falcon Motorcycles: The Black

Falcon Motorcycles è una azienda americana di Los Angeles, California, che costruisce dei veri e propri gioielli su due ruote. Il proprietario, Ian Barry (è anche il designer delle moto) costruisce moto dall’età di 19 anni, e ha formato quello che è poco più di un garage nel 2007 con Amaryllis Knight. Obbiettivo, costruire moto con un design senza compromesso, intorno a motori di origine inglese. Con loro un team di altre quattro persone, tutti meccanici: Scott T-Bone Jones: Fabricator, Dan Kanzler, Troy Morris e Steve Blalock.
Tra le creazioni più famose ricordiamo la Bullet, una moto che ha richiesto circa 1.000 ore di lavoro, la Kestrel, ben 2.000 ore di lavoro, e l’ultima nata, la Black, che ha richiesto oltre un anno di lavoro tra design, progettazione e lavorazione manuale.

THE BLACK: COME UN SOLITARIO
Non ci è dato sapere il prezzo di questa moto, ma per esclusività (è un esemplare unico), qualità della realizzazione e bellezza, possiamo dire che non ha nulla da invidiare ad un bel diamante incastonato in qualche pregiato metallo. La Black è già stata venduta, e possiamo sicuramente definirla come una delle più belle moto mai realizzate al mondo.
Se vi state chiedendo se questa moto possa funzionare, la risposta è si, funziona, ed è addirittura capace di raggiungere le 150 Miglia orarie.

Il cuore del progetto è un motore bicilindrico Vincent. Per chi non conoscesse questa, possiamo dirvi che è stata una azienda inglese che ha prodotto moto dal 1928 al 1955. Il motore utilizzato proviene proprio da una di queste storiche moto, più precisamente la Vincent Black Shadow, costruita dal 1948. Il motore ha una cilindrata di 998 cc ed ha una distribuzione ad aste e bilancieri, ed in versione originale era capace di 55 CV. Un propulsore semplice, creato per essere impiegato in guerra, tanto che la leva della frizione poteva essere utilizzata con sole due dita, tanto era morbida, e la manutenzione era la più semplice mai realizzata.

Tornando alla moto, non si può non notare come ogni singolo dettaglio sia curato alla perfezione. Non si riesce a trovare un difetto, tutto è lucidato e cromato. Finezze come il cuoio utilizzato per la sella, o i cilindri in bronzo (ma dello stesso materiale sono anche tanti altri particolari), il contagiri Smiths, la luce dello "Stop" incastonata nel paraspruzzi posteriore… tutti i cavi a vista ricoperti con le guaine, le manopole con il "grip" utilizzato sulle racchette da tennis in pelle, i tappi, dove ognuno di questi reca la scritta di cosa va a chiudere… e potremmo continuare la lista fino all’infinito. Notate la realizzazione dei registri dei freni, e proprio questi sono a tamburo con doppia camma. E continuando con l’impianto frenante, il sistema di raffreddamento, con le retine cromate per proteggere da eventuali sassi.
Per quanto riguarda la ciclistica, sotto il serbatoio c’è una trave portante, con il motore attaccato per le teste, e la moto è ammortizzata da una forcella a parallelogramma e due ammortizzatori al posteriore che collegano la trave del telaio con un forcellone a struttura triangolare.

Particolarissimo il posizionamento di uno dei due cornetti di aspirazione, che sfiora il serbatoio, il quale a sua volta è realizzato per dare spazio al particolare del carburatore. Le pedane, anch’esse lucidate e che sono attaccate al carter tramite dei "fogli" di materiale cormato.
Secondo noi non sfigurerebbe in una vetrina di qualche nota gioielleria, voi cosa ne pensate?

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