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Jesolo Bike Week 2011

15.000 appassionati alla tre giorni veneta

Moto - News: Jesolo Bike Week 2011

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In principio fu Independence Weekend, poi divenne Jesolo Bike Week. Dalle auto americane alle motociclette, possibilmente V-Twin prodotte a Milwakee, e dalla centrale piazza Mazzini, che lo ha ospitato fino al 2009, alla Pista Azzurra, per la gioia sia dei biker, sia degli abitanti che della Municipale...

La Jesolo Bike Week è un evento ormai di riferimento per i biker, e non solo quelli nostrani, che salutano l'inizio dell'estate con un happening capace di riunire i più noti nomi del customizing internazionale e oltre 15.000 motociclisti, che riempiono per tre giorni le strade del lido veneto. Il successo della manifestazione si deve anche al gran lavoro dello staff del Motor Bike Expo di Verona e del Gasoline Road Bar, storico locale e riferimento per i biker, che sono riusciti a trasformarlo in un catalizzatore di euforia senza biglietto di entrata.

Alla Jesolo Bike Week trovi tutto ciò che ti aspetti ci sia, con i classici contrasti di questo mondo colorato: la musica di Elvis e quella degli AC/DC, i tatuaggi old school e quelli tribali, le conigliette di Playboy e le pin-up, i biker con la canotta bianca e quelli con la giacca di pelle, semimanubri e apehanger, chi lascia segni sull'asfalto e che disegna linee precise sui serbatoi, un Flathead del '40 e una B-King dragster... Da quest'anno, in più ci si trova anche il primo Moon Cafè d'Europa, ma non è l'unica buona ragione per esserci.

I protagonisti della Jesolo Bike Week sono i biker, e abbiamo scelto di raccontarli attraverso le loro motociclette, che meglio di qualunque altra cosa li rispecchiano. Colori, forme, accessori e carattere non sono lì per caso ma sono la trasposizione in ferro e gomma dei loro possessori.

TAGLIA E CUCI

Come un sarto con l'abito che sta mettendo a modello, anche il customizer appunta le sue indicazioni per dare la forma definitiva alla sua creazione. E c’è chi se le segna a pennarello sulla lamiera del serbatoio che sta lavorando.

ROCKERS STYLE - ABNORMAL CYCLES
Si chiama Ton-Up, un termine che nel gergo dei Rockers degli anni 50/60 indicava l'oltrepassare le 100mph, ed è una cafe racer allestita da Abnormal Cycles di Bernareggio (MI). La base è una attualissima Sportster Nightster, del cui look rimane ben poco. Il telaietto posteriore è stato tagliato per raccordarsi con il codino monoposto, in realtà un serbatoio Gilera recuperato a un mercatino e riadattato. Anche il serbatoio "vero" arriva da una bancarella - ancora si sta cercando di capire a che moto appartenesse -, così come il faro anteriore, anni 70, il fanalino posteriore e il serbatoio dell'olio. I comandi sono naturalmente sportivi, in perfetto stile cafe racer, con semimanubri Tommaselli e le pedane arretrate artigianali. Disco e pinza anteriori sono gli italiani Discacciati, gli ammortizzatori provengono dal catalogo Airtech, mentre l'unica concessione alla modernità è rappresentta dal piccolo contachilometri digitale alloggiato davanti al serbatoio.

VINTAGE? NO, ORIGINALE - BCC
Queste due splendide motociclette sono opera della Boccin Custom Cycles, che qui a Jesolo è di casa. La Fede è un Panhead del '52 (il motore di Easy Rider, per capirci), mentre la El Fero un Flathead del '40 sui quali il customizer veneziano ha fatto un incredibile lavoro. Di serie sono rimasti solo il telaio, rigido, e il motore, mentre la ciclistica e le sovrastrutture sono state completamente rifatte. Forcella springer per entrambe, linee pulitissime ed essenziali, verniciatura metalflakes per la Fede e pinstripes per El Fero. Due motociclette da guidare tutti i giorni...

L’IMPORTANTE È ESAGERARE - ASSO SPECIAL BIKE
Un passato come pilota di dragster, un soprannome – Sangue – che lascia spazio alla fantasia: se cercate qualcosa di estremo la strada porta inevitabilmente da Carlo Colombo di Asso Special Bike! Il suo fisico asciutto accentua il contrasto con le sue creature abnormi: forcelloni in lega sovradimensionati, cerchi lavorati dal pieno dalle dimensioni impressionanti e una predilezione per le motociclette con cavalli e coppia a secchiate. Nella sua officina possono entrare solo B-King, GSX1300 Hayabusa, V-Rod e special da oltre 2000cc.. Sotto questa B-King anabolizzata anche la Avon da 300 sembra una gomma appena abbondante!

TRIS D’ASSI - BIKE HOSPITAL
Una visita dai ragazzi di Bike Hospital è sempre d'obbligo e non lascia mai a bocca asciutta. A Jesolo sfoggiavano tre special profondamente differenti: una cafe racer, una bagger e un loro progetto. La prima, un omaggio alle Laverda e Ducati da corsa degli anni '70, è stata realizzata su base Roadster 1200 ma dell'originale condivide solo qualche particolare... Il motore è stato portato a 1340, con un kit Vössner che assicura una potenza massima ben oltre i 100CV, il telaio ha subito pesanti modifiche al tubo superiore, che ora integra il serbatoio dell'olio, e anche il forcellone ha guadagnato centimetri e robustezza. Svedesi sono le sospensioni, Öhlins, così come mozzi, pinze freno e comandi, realizzati da ISR. Pedane e comandi a pedale sono TarOx, adattati alle misure del telaio, e la trasmissione primaria è invece opera dell'italiana Free Spirits. Serbatoio e codone monoposto sono uno spettacolo. Su base Road Glide Screming Eagle è stata invece realizzata la comoda ma rabbiosa bagger. Ruota Renegade Wheels da 21" all'anteriore, in luogo dell'originale da 17", con dischi da 330mm e pinze radiali Brembo. La forcella è una Paioli USD pressurizzata, esemplare unico, con un kit piastre Style & Performance che mantiene la geometria standard dell'avantreno, completato da un manubrio apehanger, che assicura il necessario buon controllo. Gli ammortizzatori posteriori sono ad aria, regolabili. La verniciatura si è limitata a coprire l'arancione di serie con un elegante velo bianco. Se, per mettere in garage queste due special, i loro proprietari si sono alleggeriti di 50/55.000 euro, oltre 70.000 ne ha spesi colui che ha commissionato la Black Bull e che, dopo aver trasmesso le proprie idee, ha lasciato carta bianca. Pe realizzare il telaio sono state prese a riferimento le quote del Softail, mentre l'inclinazione della forcella, una Öhlins, è stata portata a 38°. Anche il forcellone è stato disegnato e realizzato su misura, mentre per il motore la scelta è caduta su un big bore S&S 113, da 1850cc, con cambio a 6 marce. Le ruote sono Renegade Wheels da 19" all'anteriore e 18" al posteriore, con pneumatici rispettivamente da 120 e 300. A frenare il toro ci pensano le pinze e la pompa Brembo radiali. Per facilitare le manuvre da fermo, c'è un comando che agisce sugli ammortizzatori ad aria, aumentando la luce a terra...

NONSOLOHARLEY - MOTO DI FERRO
Come una mela verde in un cesto di renette, queste due special di Moto di Ferro attiravano l'attenzione dei golosi. La BMW è una R 65 dell'86, che è stata ripulita di tutto il superfluo per lasciare tutto il palcoscenico al Boxer e al serbatoio. Per aumentare la pulizia del retrotreno, il telaietto posteriore è stato sostituito con un altro, attaccato centralmente, e la sella ridotta ai minimi termini, impianto luci compreso. Il mono di serie è stato sostituito con un più performante Wilbers e il bello scarico laterale, ovviamente realizzato ad-hoc. La motocicletta è stata tutta sabbiata e verniciata a polvere, serbatoio incluso. La Guzzi è invece una SP1000 dell'84 che il proprietario una mattina ha deciso di trasformare in scrambler... Detto, fatto. Tenuti telaio e motore, tutto il resto è stato rifatto. L'avantreno è di una Kawa ZX9-R, con impianto frenante Brembo composto da dischi flottanti da 330, pinze Serie Oro a 4 pistoncini e pompa radiale, manubrio Renthel e riser ricavati dal pieno. Gli ammortizzatori sono Bitubo e i cerchi replica Borrani, in alluminio. Il bel serbatoio con attacco portattrezzi, proviene da una Laverda Chott e il faro anteriore è Harley.

LESS IS MORE, OVVERO BASTA POCO… - DRAGS & RACING
Dino Romano è conosciuto per le belle preparazioni su base Harley e Triumph della sua officina di Grosseto, ma anche per gli O che comincia a disegnare sull'asfalto dopa una certa ora... Oltre ad un chopper molto radicale, ha portato a Jesolo questa Bonnie, trasformata con pochi ma sapienti interventi, prevalentemente estetici. Telaietto posteriore, sella minimal, fiancatine, parafanghi, fanalino con portatarga, e soprattutto il restyling del serbatoio, prima lucidato e poi verniciato con una maschera che lo lasciasse a vista attraverso il logo e i fianchetti (ricordate le Husqvarna cross degli anni '70?). Scarico rigorosamente open e ammortizzatori più lunghi e performanti completano il bel lavoro

STILE D’ALTRI TEMPI - ROYAL ENFIELD PADOVA
Per fare della Royal Enfield Scrambler una vera scrambler, bastano pochi ritocchi. Gomme tassellate a parte, i ragazzi di Padova sono ricorsi a nuovi parafanghi, fissando quello anteriore alla piastra inferiore della forcella, hanno sostituito i fianchetti con tabelle portanumero, applicato una borsina portattrezzi dietro la sella e un salsicciotto impottito sul traversino del manubrio, realizzato una piastra paracolpi sottomotore e una protezione in alluminio per l'iniezione, sostituito la scatola filtro con uno scenografico elemento in spugna e montato uno scarico più in linea con lo stile della motocicletta, dotandolo anche di una piastra paracalore.

NONSOLOHARLEY 2 - CIVICO 10
Oltre che per le due pittoresche ragazze che impreziosivano il loro stand, quelli di Civico 10 Motorcycles si facevano notare per questa bella e aggressiva special su base NightTrain del 2006, che di originale conserva solo il telaio. Siccome l'idea di partenza espressa dal cliente era sembrata un po' troppo banale, Marco e Mauro ci hanno messo del loro. Il motore è diventato 1600cc grazie al kit big bore di Millennium Tech, una chicca che da sola costa come uno scooter... A ottimizzarne le prestazioni ci pensano la centralina Rev Performance e gli scarichi AS Industrial. L'avantreno è impressionante, colpa della forcella Ohlins e dell'impianto frenante con dischi flottanti e pinza radiale Performance Machine, che ha firmato anche la trasmissione primaria, la piega e i riser. Dal pregiato catalogo di Roland Sands provengono invece i bellissimi cerchi, la puleggia, i comandi, la sella e il parafango posteriore. Un bel pezzoanche il serbatoio Parker in alluminio, battuto a mano, tagliato e risaldato.

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