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La MotoGP dice no al GP di Motegi

Le radiazioni fanno paura. Lorenzo: "non andrò". Ducati e Honda preoccupate

MotoGP: La MotoGP dice no al GP di  Motegi

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In occasione del GP di Francia Carmelo Ezpeleta, CEO della Dorna, ha anticipato che al 90% si correrà il Gran Premio del Giappone la cui data è stata posposta al 2 ottobre prossimo a causa del terremoto e relativo Tsunami che ha colpito la terra del Sol Levante. Per tutta risposta Jorge Lorenzo ha dichiarato : "io non andrò, sono giovane e non voglio rischiare".

Interrogato in proposito anche Valentino Rossi è apparso dubbioso: "un po' di paura c'è. Preferirei non andare".

Il problema, ovviamente, è la radioattività emanata dal vicino (120 Km) impianto di Fukushima che ha avuto uno dei reattori gravemente danneggiati.

Nel frattempo anche i team del motomondiale si sono mossi. La squadra della Ducati, con una lettera interna indirizzata al team manager Vittoriano Guareschi, ha richiesto alla Casa di Borgo Panigale un parere tecnico sulla pericolosità di una eventuale permanenza sul suolo giapponese. Dal canto suo Livio Suppo, manager della Honda-HRC (peraltro proprietaria dell'impianto di Motegi), parlando con il suo Presidente, Shuei Nakamoto, ha avanzato la proposta di richiedere il parere di una società terza sui livelli di radioattività dell'area in cui si dovrebbe svolgere il Gran Premio.

Complessivamente l'intero paddock del motomondiale è favorevole, per quest'anno, all'annullamento e numerosi tecnici importanti, liberi professionisti per aziende terze, hanno già comunicato che non andranno. Qualora la Dorna si dovesse intestardire sulla sua posizione si rischia una spaccatura. Anche perché l'opinione di Claude Denis, inviato dalla FIM a fare una ispezione sul luogo la scorsa settimana, non ha alcun valore scientifico. Denis, infatti, si è limitato a riportare che a Motegi si stanno effettuando i lavori di riparazione della pista, danneggiata, è che a Motegi "la vita scorre normale".


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