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Original Racing Situations 2011: due giorni di traverso

Traverso solo per amore: due giorni di polvere e derapate con ospiti illustri. Noi c'eravamo

Moto - News: Original Racing Situations 2011: due giorni di traverso

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ORS, ovvero Original Racing Situations, è un nuovo acronimo di cui, ci auguriamo, sentiremo ancora parlare. E’ un’evento, una manifestazione unica nel suo genere, che racchiude l’abilità del controllo della derapata portata alla sua massima espressione, sulle due e sulle quattro ruote. Per questo sfrutta la cornice suggestiva dell’ovale di un ippodromo come quello di Treviso per far girare e mettere in competizione i maghi del drifting e del flat-track. Una due giorni di gas a manetta, polvere e sassi che schizzano, ruote che sgommano e derapate infinite, che ha raccolto il meglio del traverso italiano come Belli, Magnoni, Andreotti e Zambon affiancati da ospiti del calibro di Graziano Rossi e un certo Freddie Spencer, pluricampione Mondiale soprannominato "Fast Freddie". Senza dimenticare gli amici della DaBoot, che hanno strabiliato il pubblico presente con le loro acrobazie.

L’EVENTO
Un ovale di 1000 metri dove solitamente corrono i cavalli, più lungo dei soliti ovali da short-track e quindi più veloce, tanto che i piloti in gara hanno tenuto tutti medie attorno ai 120 km/h. Una cornice ideale per dare vita a una serie di gare mozzafiato: la terza prova del Trofeo FMI Flat Track, la sfida macchina-moto tra la Zaeta di Marco Belli e la Porsche 911 GT2 di Graziano Rossi, la sfida one-on-one tra Belli e Freddie Spencer, nonché la gara di salti ed acrobazie dei ragazzi della DaBoot. Il tutto circondato da stand promozionali, tra i quali quello della Fantic Motor con il patron Federico Fregnan in prima fila a presentare le nuove enduro e a godersi lo spettacolo e da un palco animato da musica live con il party YP – Ferro e l’inusuale e coinvolgente DJ set di Blonde Pitbull.

FLAT TRACK

E’ una disciplina nuova per il pubblico italiano ma molto forte sia oltre oceano sia negli stati più a nord del nostro continente che ha nella spettacolarità delle derapate la sua più peculiarità. Si corre per lo più con moto da cross 450 completamente riviste nelle sospensioni per renderle più basse e sedute possibile. Niente freno anteriore, il piede sinistro sempre giù dalla pedana a correggere eventuali inclinazioni troppo pronunciate, si imposta la curva mettendo la moto di traverso e si controlla la trazione con ampi e spettacolari movimenti del corpo. Derapata costante, quindi, dove è importante avere sensibilità per mantenere sempre alta la trazione perché qui, strano a dirsi, più si accelera più si rallenta, perché la ruota slitta. A proposito di ruote: gomme semitassellate che assomigliano a delle rain da pista, tassativamente vietate le tassellate da enduro o da cross.

TRAVERSO SOLO PER AMORE

Poi c’è anche chi interpreta il Flat Track nel vero stile di gara ruspante e invece di partire da un cross abbassato si costruisce la moto su misura: è il caso di Alberto Narduzzi, di professione fotografo affermato, che si è fatto da sè la "sua" moto con un motore comprato in internet con già qualche stagione alle spalle e un telaio a tubi a doppia culla limato ed adattato per le esigenze del traverso. O come i quattro visionari che si sono inventati la Zaeta: gli imprenditori romantici – per loro definizione – Paolo Chiaia e Andrea Andreani, aiutati (o meglio spronati) dal Campione Italiano ed internazionale Marco Belli che ha fatto da tester-sviluppatore e confortati (o meglio fomentati) dall’amicizia di Graziano Rossi, da sempre appassionato di traversi come il figlio Valentino. Zaeta è ormai una moto vincente, sviluppata su un motore TM 530 cc e un telaio disegnato prototipalmente attorno alle esigenze dell’ovale, che sta per diventare anche un’arma da guerra urbana nella sua versione omologata per la strada: leggerissima, con un motore esplosivo e una maneggevolezza da bicicletta, animerà sicuramente i sogni dei motociclisti da coltello tra i denti che non si vogliono arrendere alla "flatness" di scooteroni e scooterini. Ultima citazione ad honorem anche per la moto di Alberto Fasciani, uno stilista di moda prestato al mondo dei motori grazie alla sua passione. Anche lui si è lanciato nell’impresa di costruire una moto da Flat, messa poi nelle mani di Massimo Zambon, di cui ha curato personalmente i dettagli estetici e stilistici riuscendo a creare un bell’equilibrio tra funzionalità e design.

IL CAMPIONATO

Il Flat Track non è più solo show, ma è anche un vero Campionato Italiano riconosciuto e supportato dalla FMI, grazie al lungo e paziente lavoro di Marco Belli che è anche Commissario Federale per questa disciplina. Si affianca al più famoso e frequentato Speedway e sta lentamente ma costantemente conquistando sempre più appassionati, che si avvicinano a questa disciplina grazie alla sua spettacolarità e relativa semplicità. Ne è testimone l’alta richiesta di partecipazione ai corsi che lo stesso Marco Belli organizza con i patrocinio della FMI, ma anche il coinvolgimento del pubblico presente nel week end all’ippodromo di Treviso. Per dovere di cronaca riportiamo che la tappa di Domenica è stata vinta da Marco Belli su Zaeta, seguito da Zambon su Fasciani e infine da Magnoni e dal giovane Andreotti.
Una bella due giorni che a nostro avviso avrebbe meritato un maggiore successo di pubblico, visto l’alto contenuto di adrenalina e il bel sole. Sicuramente gli organizzatori, tra cui oltre ai già citati Chiaia, Belli e compagnia ricordiamo anche Massimo Ottavio Pavan, faranno tesoro di questa prima esperienza per avere ancora più pubblico nei prossimi eventi, trovando la chiave giusta per catalizzare attenzione su uno sport motoristico ancora poco conosciuto ma con grandissime potenzialità ed alto contenuto adrenalinico.

Photo: Copyright Federico Tondelli

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