Il GP del Portogallo segna una tappa storica nel percorso personale e professionale di Marco Simoncelli.
Il pilota di Coriano, come sappiamo, ha deciso di levarsi una serie di sassi dagli stivali proprio davanti alla platea di giornalisti in conferenza stampa, dopo le qualifiche di sabato.
Si tratta di una novità per Marco, che è abituato a lamentarsi, ma non è di solito tipo che fa uscire il suo sfogo oltre una certa misura.
La carriera di Simoncelli è coronata di episodi che, soprattutto i piloti spagnoli ricordano con terrore. Dalla 125 alla MotoGP, Marco si è sempre scontrato con qualcuno in gara.
C'è da dire che, in ogni occasione, la Direzione di Gara non ha mai ritenuto il caso di squalificarlo, al limite, una volta dopo i contatti con Alvaro Bautista al Mugello, ci fu una ammonizione, ma niente di più.
Bene, il fatto è che Simoncelli è fisicamente esuberante. Alto, pesante, con le leve lunghe (braccia e gambe), Marco in borghese sembra un cestista più che un pilota.
Ecco il problema quindi, si tratta di pura fisica meccanica. Se un pilota che pesa 65kg su una moto, si tocca con un altro pilota che pesa 80 kg su una moto, chi ha la peggio?
Lo stesso Rossi, scherzando su questo tema aveva dichiarato: "nel corpo a corpo con Simoncelli è chiaro che si perde, è come fare a botte con uno più grosso di te, lo sai che ti fai male".
Ecco il problema, che certamente non è di Marco.
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