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Unione Europea: il Piano Trasporti 2050

Bruxelles pone dei limiti per le auto con alimentazione convenzionale in città. E le moto?

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I prossimi decenni saranno molto "agitati" per uqle che concerne le alimentazioni convenzionali e di conseguenza il motore delle auto, come la conosciamo noi oggi, cambierà. Secondo l'Unione Europea non c'è più posto in città per le vetture con motori benizna-diesel tradizionali e il futuro è elettrico, almeno nelle metropoli, e l'impegno dei costruttori ad immettere sul mercato vetture a impatto zero procede di pari passo con la strategia della Commissione, che - tramite il Piano "Trasporti 2050" - ha chiesto agli Stati membri di arrivare a "dimezzare l'uso di auto 'ad alimentazione convenzionale' nel trasporto urbano entro il 2030 ed escluderle gradualmente dalle città entro il 2050". E, sempre entro il 2030, arrivare ad avere nei maggiori centri urbani un "trasporto delle merci essenzialmente esente da CO2".

Il piano "Trasporti 2050" punta infatti a ridurre la dipendenza dell'Europa dal petrolio e a tagliare del 60% le emissioni di CO2 entro i prossimi 40 anni non solo con l'esclusione delle auto ad alimentazione tradizionale dalle città. Bruxelles ha chiesto anche di arrivare a un utilizzo del 40% di carburanti sostenibili per aerei e navi e di impegnarsi affinché i viaggi di media distanza ad oggi percorsi su gomma si dimezzino a favore di spostamenti in treno e/o per via fluviale. "Ridurre la mobilità non è un'opzione, nè lo è mantenere lo status quo", ha messo in chiaro Kallas, sottolineando che "possiamo interrompere la dipendenza del sistema dei trasporti dal petrolio senza sacrificarne l'efficienza e compromettere la mobilità", ha detto il commissario Ue ai trasporti Siim Kallas nel presentare l'iniziativa che coinvolgerà anche l'Italia. Nel nostro Paese però non c'è al momento alcun un piano nazionale in materia.

Ma se le auto verranno messe all'angolo, cosa accadrà alle moto e agli scooter? Le due ruote saranno incolumi a queste limitazioni, con una conseguente conversione di milioni di automobilisti mondiali a centauri improvvisati, oppure anche al settore motociclistico sarà richiesto uno sforzo a riguardo? Nel frattempo qualcosa si sta muovendo. Alcuni Costruttori come Honda, Peugeot, smart o Yamaha hanno già sviluppato prodotti elettrici che ben si sposerebberocon le più rigide limitazioni future in termini di inquinamento anche se, pensando alla più rumorosa e oleosa passione del motociclista nostrano, non sarà facile convertire i centauri di domani a una visione così "green" delle due ruote e, di certo, il marketing dovrà inventarsi qualcosa di molto diverso rispetto al settore automobilistico per raccogliere qualche risultato.

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