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Nuovi pedaggi: il Governo insiste

Il ministero dei Trasporti pensa a un nuovo Decreto

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La partita dei nuovi pedaggi non è finita: il Governo non s’arrende. A fine febbraio, la Provincia di Roma ha sì segnato un gol importante, vincendo il ricorso al Tar del Lazio contro il Decreto del Governo (quindi contro l’Anas) che l’estate scorsa introduceva il pedaggio su diversi tratti: Grande raccordo anulare di Roma, 1.200 chilometri di tratte gestite dall’Anas, Asse attrezzato Chieti-Pescara. È stato infatti disposto l’annullamento del Decreto ministeriale del 25 giugno 2010 con il quale erano stati individuati i caselli dove applicare gli aumenti dei pedaggi. Ma ora il ministero dei Trasporti sta lavorando a una nuova versione del Decreto sui pedaggi della rete autostradale Anas che esoneri i residenti.

MATTEOLI IN CAMPO

È stato lo stesso ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, a esporsi: in un incontro con i giornalisti, al termine di una lunga audizione alla commissione Lavori pubblici del Senato, ha attaccato: "Una prima bozza è stata inviata al ministero dell’Economia, è tornata indietro e ci stiamo lavorando. Ci sono alcune tratte per le quali riteniamo opportuno privilegiare i residenti. Ci stiamo lavorando e non è facile".

COSA NE PENSERÀ L’UNIONE EUROPEA?
Il problema è che il vecchio Decreto legge era adottato, secondo il Tar, "in violazione di norme comunitarie, nonché della norma nazionale di recepimento, atteso che determina forfettariamente la maggiorazione per le classi di pedaggio, a prescindere peraltro dall’effettivo uso dell’infrastruttura". A questo punto, il Governo dovrà emanare un Decreto che rispetti le regole comunitarie. Al contempo, si troverà contro - ancora una volta - gli Enti locali: Provincia di Roma in primis. Ma anche una quarantina di Comuni del Lazio, e le Province di Firenze, Rieti, Ferrara e Pescara, oltre alla Regione Toscana; che già avevano fatto ricorso la prima volta.

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