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MotoGP Night: Valentino parte col Rosso

"Se mi dicessero di rifirmare per la Ducati lo rifarei. Era l'ultima possibilità"

MotoGP: MotoGP Night: Valentino parte col Rosso

La sua giornata è iniziata con una visita allo storico stabilimento Ducati di Borgo Panigale, fra gli uffici, nel museo, dentro alle officine, fra quelle persone che da anni creano e realizzano il sogno dei motociclisti di tutto il mondo. Per Valentino Rossi è stato un po' come ricevere una copia del mazzo di chiavi di questa azienda che da sempre sogna di averlo come Re, ma questa volta è stato lui a realizzare il sogno del popolo Ducati.

"E' stata la mia prima vera visita in Ducati - ha detto il nove volte iridato - è stato bello ed emozionante! Dopo tanti anni di moto giapponesi dove l'atmosfera è molto diversa, è stato come tornare a casa, l'accoglienza è stata molto calorosa!".

Cosa ha rappresentato per te la Ducati in tutti questi anni?

"Per prima cosa Ducati negli anni è stata una grande avversaria. Strano entrare nei box Ducati, a Valencia. E' stato Filippo Preziosi a convincermi a venire qui... Sarà difficile, abbiamo avversari molto forti".

Com'è il tuo stato d'animo attuale?

"Abbiamo tanto da fare e sto lavorando moltissimo per essere in forma, inoltre per guidare la Desmosedici devo modificare il mio stile e imparare a guidare diversamente, ma abbiamo oramai poco tempo"

A parte i test rovinati dall'influenza, cosa ti piace di più della Desmosedici e cosa ti preoccupa maggiormente?

"Aver saltato il secondo giorno di test è stato un problema; la Desmosedici ha di buono che ha tanti cavalli ma va capita. Con me è venuta anche la mia squadra e anche loro stanno cercando di capirla".

Se tornassi indietro nel tempo, rifaresti il passo di andare in Ducati?

"E' da qualche anno che ci stavo pensando; questo era il momento giusto o forse la mia ultima occasione e quindi sì, lo rifarei. Sicuramente questo è un momento difficile e importante della mia carriera, anche se non il più importante".

Ad un certo punto qualcuno gli ha chiesto che significato ha per lui l'Unità d'Italia e lui non ha perso occasione per rispondere con una delle sue battute spontanee che tanto l'hanno fatto amare in questi anni.

"Per me è importantissimo - ha risposto con un sorriso furbo - anzi, ho firmato apposta proprio perché c'erano i 150 anni dell'Unità d'Italia!"

Sono cambiate le aspettative dal pubblico?

"Sì, sento più pressione e maggiore responsabilità. Io ho sempre corso per vincere, ma quest'anno c'è più peso sulle mie spalle perché ai miei tifosi si sono aggiunti quelli della Ducati".

Non ti sei pentito di non aver firmato in Superbike, visto quello che ha fatto lo scorso anno Biaggi?

"Ho visto la gara di Phillip Island e come sempre mi sono divertito molto, ho fatto un gran tifo per Carlos Checa e per la Ducati, che ha dimostrato ampiamente che pur non avendo più la squadra ufficiale, va forte lo stesso. E' un bel campionato e sono contento che quando sarò vecchiettino potrò correre lì"

Scaramanzie. Qualcosa dev'essere andato storto l'anno scorso nei rituali scaramantici di Valentino, che hanno tenuto botta per tanti anni; forse qualche cabala deve aver perso il potere. Hai capito cosa non ha funzionato?

"Sono scarmantico ma sono tanti anni che corro e oramai ho capito che non serve a niente. I miei gesti oggi mi servono per trovare la concentrazione, ma è chiaro che non funzionano!".

 

 

 

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