La Dorna, il circuito di Aragon e la municipalità di Aragon hanno firmato un accordo che vedrà il circuito spagnolo teatro di una gara mondiale sino al 2016.
Il documento è stato firmato da Carmelo Ezpeleta, dal Vice Presidente del Governo di Aragón, dal Presidente di Motorland José Angel Biel, dal Ministro dell' industria,Commercio e Turismo e dal Vice Presidente di MotorLand Arturo Aliaga e dal Direttore Generale dell'Istituto dei Lavori Pubblici di Aragón Institute e dal CEO di MotorLand Aragón, Antonio Gasión.
Con l'ingresso di Aragon in pianta stabile - il tracciato è stato utilizzato l'anno passato in sostituzione del GP di Ungheria rimasto un sogno - i Gran Premi che si corrono in Spagna diventano 4+1: Jerez, Barcellona, Valencia, Aragon e mettiamoci pure Estoril.
E' un dato di fatto che in Spagna e zone limitrofe ci sia una grande passione, passione che c'è anche in Italia che ospita i Gran Premi di Mugello e Misano, ma sette GP - su 18 - fra Italia e Spagna ci sembrano troppi. La MotoGP, infatti, è oggettivamente italo-ispanico-centrica.
L'Europa, con la Francia e l'Inghilterra ai margini (Le Mans non interessa più nemmeno ai francesi e i britannici hanno più piloti in Superbike che in MotoGP) sta perdendo interesse. Al nord ormai non si va più. Finlandia, Svezia e Belgio fanno parte del passato. Non parliamo della Jugoslavia. Se aggiungiamo due Gran Premi negli Stati Uniti (Laguna Seca ed Indianapolis), paese nel quale non si riesce comunque a penetrare, il piatto è veramente molto povero, quanto a diffusione.
La Dorna nel passato ha lavorato bene, ora però c'è molto lavoro da fare.