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Stargate di Garage 65: la regina di Verona

Vincitrice del primo premio della rivista Low Ride, l'incredibile special toscana

Moto - News: Stargate di Garage 65: la regina di Verona

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Non c’è passione che tenga… anche il più fiero detrattore del custom e dei chopper non può non rimanere a bocca aperta di fronte alla Stargate, incredibile realizzazione di Cinquini Motorcycles, Garage 65 di Viareggio.

I customizer toscani hanno quindi concesso il bis, visto che già lo scorso anno avevano vinto la tappa italiana del Campionato Mondiale Costruttori Moto Custom con la Kosmodrive. Quest’anno si sono spinti ancor più avanti, presentando la Stargate, futuristica realizzazione dalla tecnica davvero fuori dal comune. Il pubblico del Motor Bike Expo 2011 ha premiato all’unanimità la costruzione di Garage 65, che è risultata quindi la Best in Show 2011, premio indetto da Low Ride.

LA MANO DI MORETTI

Se la Kosmodrive dello scorso anno si contraddistingueva per un fantastico telaio in tubi d’acciaio, la Stargate va decisamente oltre, visto che del telaio praticamente resta ben poco.
Mentre sono in ammirazione della moto nella calca del Motor Bike Expo, cercando di carpirne i segreti tecnici, sento una mano che mi serra un braccio e mi tira via dalla folla… E’ Domenico Moretti, arcinoto telaista Livornese e amico del sottoscritto. Moretti, visibilmente emozionato nel vedere la calca che si affolla attorno alla Stargate esclama: "Ti piace? L’ho fatta io!. Tanto per cambiare! Mi sarebbe venuto in mente di rispondere a Moretti, visto che mi sembrava strano che dietro una realizzazione così estrema non ci fosse la sua mano.
Già lo scorso anno, infatti, Moretti aveva contribuito alla realizzazione della Kosmodrive, e anche stavolta ci ha messo lo zampino… o nel suo caso, la sua "manona" avvezza alle lavorazioni meccaniche. La presenza di Moretti, in questo caso, è stata di supervisione dell’intero progetto, apportando laddove necessario la propria esperienza.

TELAIO MINIMAL, TRASMISSIONE CVT E COMPRESSORE
Nella Stargate, i ragazzi di Garage 65 hanno voluto davvero esagerare in tutto, non c’è un solo aspetto tecnico che sia solo lontanamente giudicabile come "convenzionale", dal motore alla ciclistica, ai freni.
La moto è infatti realizzata attorno a un classico bicilindrico a V stretta di scuola Americana, che qui viene impiegato in funzione portante. Il telaio è infatti ridotto all’osso e consta di una struttura in alluminio fusa che si attacca anteriormente al motore per poi salire fino a realizzare la mensola reggisella.
La sospensione anteriore è un braccio in alluminio articolato secondo il noto schema Norman Hossack la cui funzione sospensiva è affidata a un ammortizzatore ad aria della Double System.
La sospensione posteriore è un forcellone a due bracci realizzati in Ergal dal pieno infulcrato nel carter motore, dotato di un tirante inferiore che raggiunge, tramite un cinematismo, l’ammortizzatore (anch’esso ad aria), fissato davanti al basamento.
Veniamo quindi al pezzo forte del progetto: il gruppo motopropulsore. Partendo dall’idea di costruire una moto senza telaio, e visto che con un motore Harley Davidson ciò non sarebbe stato possibile, è stato scelto di progettare e realizzare in proprio tutto il basamento. Le uniche parti aftermarket del motore sono cilindri e teste, mentre il resto è stato fatto in casa. Il basamento è stato costruito appositamente per essere portante e per eliminare la trasmissione tradizionale. E’ stata infatti realizzata una trasmissione automatica a variatore (utilizzando parti di derivazione Yamaha), che prende il moto direttamente dall’albero motore e poi lo trasmette alla frizione contenuta nel lato destro del forcellone. Da lì, il moto raggiunge la ruota tramite una cascata di ingranaggi e una catena ausiliaria, il tutto nascosto alla vista nel braccio destro.
Il lato sinistro del forcellone, invece, contiene la benzina, la quale poi raggiunge i carburatori tramite una pompa a depressione. Giusto per non farsi mancare niente, i ragazzi di Garage 65 hanno ben pensato di montare un bel compressore volumetrico a due lobi (un Volumex, per chi ha buona memoria) piazzato sotto i carburatori.
Il comparto ciclistico non poteva fare a meno di ruote e freni davvero spettacolari: si tratta infatti di ruote in lega che contengono al loro interno il ben noto impianto frenante Brakko con pinze ancorate al mozzo internamente alla ruota. La particolarità della realizzazione di Garage 65 è di aver montato all’interno dei cerchi anche le pompe freno, che vengono comandate dal manubrio tramite cavi bowden, molto ben nascosti.
Per descrivere compiutamente questa incredibile motocicletta ci vorrebbe molto più spazio, speriamo quindi di poter incontrare nuovamente i suoi progettisti per approfondire meglio la questione.

LA SQUADRA

Il progetto Stargate ha coinvolto diverse realtà e molte persone, ma i cardini di esso sono costituiti da: Marco Cinquini che ne è l’ideatore e funge da collante al team; lo Studio Debenedetti & Fiordi Designers che si è occupato di tutta la fase progettuale e prototipale; Domenico Moretti storico telaista italiano che ha supervisionato tutto il progetto dall’alto della sua esperienza e Alceste Haubert, della ditta Ferrinal Customline che si è occupato della lucidatura dell’alluminio… lavoro sicuramente non secondario su questa incredibile realizzazione.
A Cinquini Motorcycles e Garage 65 facciamo un in bocca al lupo per il prosieguo del Campionato Mondiale Costruttori Moto Custom, con la speranza che la realizzazione italiana possa imporsi sui progetti di tutto il mondo.

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