Vale:"Dai, Sic. Facciamo sportellate"

AUDIO Si riproporà in pista la sfida della cava, con Sic davanti a Vale

Vale:"Dai, Sic. Facciamo sportellate"

A metà dell’ultimo giro, la fotocellula T2 ha rilevato, per Valentino Rossi, un tempo di appena due decimi inferiore a quello messo a segno da Casey Stoner. Insomma, l’italiano della (ancora per poco) Yamaha si ritrovava inaspettatamente a tiro una ghiotta occasione per tentare il colpaccio, e mettere le mani sulla pole position.

Sarebbe stato un evento più che notevole: miracoloso, addirittura, se si considera che, per tutte e quattro le sessioni, Valentino si è arrabattato in posizioni di centro classifica, senza nascondere che la sua M1 manifestava problemi, e gravi. Un tentativo effettuato dalla banda Burgess all’ultimo momento, quando mancavano appena cinque minuti al termine della sessione, ha sortito, come ogni tanto/spesso accade al gruppo capitanato dal tecnico australiano, un effetto ricostituente. Rossi si è ritrovato, così, lanciato a fionda verso quella che sarebbe stata una impresa. Negli ultimi due tratti cronometrati, però, ha perso due decimi. Che in termini assoluti sono niente, ma per gli orologi del Motomondiale rappresentano una misura sufficiente per discernere tra primo, secondo, terzo e quarto tempo.

Con il primo a Stoner, il secondo a Lorenzo, il terzo a Simoncelli, il quarto a Vale. Tutto sommato, giusto così: qualcosa di meglio avrebbe avuto il sapore di una bugia. O, se preferite, un colpo di reni che non raccontava la vera storia di questa prima, faticosa frazione di weekend.

Salvato il salvabile. “Che fatica, oggi” riassume Valentino. “Fatica la mattina, fatica il pomeriggio. Alla fine, in quell’ultimo giro, sono riuscito a mettere assieme tutti i T (ossia, a mettere in riga, per ogni segmento in cui è suddiviso il circuito, la prestazione migliore – ndr). Ne è uscita una buona tornata ed abbiamo salvato il salvabile”.

Superare si può. “La seconda fila non è male” continua. “Questo è un circuito nel quale superare non è un esercizio difficile; bisognerà però vedere il passo gara. E tener anche conto del fatto che ci sono, davanti a me, piloti che sanno fare davvero bene con gomme consumate, e che negli ultimi giri saranno ossi duri da rosicchiare”.

La scelta del pneumatico. “Ci sarà anche da decidere la gomma. Personalmente, propendo per quella dura, ma mi rendo conto che faccio molta fatica”. E sarà forse una scelta da fare senza poter effettuare un test il mattino, durante il warm-up: come spiega Rossi, “la temperatura la mattina è troppo bassa per una dura”. Troppo bassa per rischiarla, e troppo bassa per una valutazione sincera.

Il circuito dove Vale guida peggio.“ Stoner possiede qualcosa in più di ogni altro; anche Lorenzo però va bene, con gomma. Per quello che mi riguarda, devo proprio riconoscere che, indipendentemente da tutto, questa è proprio la pista dove guido peggio”.

Test Ducati. Nonostante tutto, o forse proprio per questo, effettuare qui il test con la Ducati gli sembra un elemento positivo, e non negativo. “Certo; anche perché è così diversa dalle altre due su cui si effettueranno i restanti test – Sepang e Phillip Island”. I dati raccolti qui saranno quindi molto importanti.

Sportellate  con SuperSic. Se riuscirà a rimontare, il primo avversario con cui si troverà a dover fare i conti sarà probabilmente Simoncelli, che in griglia lo precede di una posizione. “Beh, siamo già abituati a fare a sportellate, quando si fa cross assieme, oppure alla cava. Non c’è ragione perché non si debba fare lo stesso nel Motomondiale”.

Per l’ultima volta, con la tuta di Yamaha. “Sì. Ma ci separiamo senza rimorsi. Sono state stagioni grandi”.

Semaforo verde domani, alle 14.00.

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